YERUSELEM: The Sublime
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10/05/2019Vindsval e W.D. Feld sono due dei protagonisti della band Blut aus Nord, progetto di black metal sperimentale le cui attitudini idealmente continuano nei qui analizzati Yerûšelem. Sound ossessivo che si dirama tra un piano industrial/atmosferico ed uno biecamente ambient. La proposta è decisamente minimale e al contempo avversa ad ogni tepore ed “intimismo biologico”. Cavi di silicio che pulsano, vento freddo che soffia su una landa deserta in cui macchine fagocitano aria e il cui scopo pare oscuro. Moto perpetuo in cui ci ritroviamo dispersi, affanno che stringe al petto, corsa in uno spazio in cui non si intravede alcuna fine. I pezzi si conficcano glaciali nel petto, sussurri che si muovono lungo espressioni tese, cuori meccanici che non vanno all’unisono con passioni e sentimenti. Non si avverte più alcuna anima, si seguono solo i rintocchi del ferro di ingranaggi dal perenne slancio, vita scandita da bisogni che pensiamo fagocitare, ma che invece ci esauriscono. Stancamente ingurgitiamo, appetiti gargantueschi che ci opprimono e che finiscono con lo spegnere ciò che più dovrebbe contare. 'Yeruselem' riesce perfettamente a scandire questa solitudine, battere costante lungo pareti in cui non si scorge spiraglio. Ipnotico sovrastare di effetti elettronici, industrial che stringe alla gola dita spigolose, ridondanza che lascia esausti e che non permette scampo. In tal senso The Sublime pare essere una definizione nera di sublime, assenza di emozioni, riproposizione di avvilita impotenza di fronte ad un destino crudele in chiave electro. Non pensiamo il disco possa essere gradito a tutti, se non altro per questa costanza di ritmiche “barbituriche” che potrebbroe tediare orecchie e sensibilità poco attente. Ci piacerebbe che la band osasse un po’ di più, magari lasciando da parte questo esanime pessimismo sonoro a favore di una qualche nota di sperimentazione. Full-length comunque interessante e dagli spunti di riflessione profondi.
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