DANTE: SATURNINE
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30/07/2010Tedeschi ed al secondo album ufficiale questo gruppo di cinque componenti che prende il nome di Dante. Attivi nel filone che molti definisco come neo-prog moderno, i Dante dichiarano apertamente di prendere spunto per i loro lavori dai loro beniami Dream Theater, Pink Floyd ed Yes. All'ascolto del cd, intitolato 'Saturnine' possiamo dire che probabilmente si avvicinano molto ai conterranei Sylvan ed a quel prog un po' cupo e introspettivo/riflessivo che è molto presente nella scena centro-europea degli ultimi anni. I 65 minuti di 'Saturnine' passano quindi attraverso ballate alternate da momenti ben più metal, pur sempre senza forza bruta ed anzi utilizzando spesso dei distorsori sugli strumenti. Altra caratteristica sempre presente e fondamentale, del genere stesso e quindi anche di 'Saturnine', è una base cupa e triste che fare da padrona incontrastata pur tutta la durata dell'album. Si tratta di una scelta particolare che rende sicuramente il disco interessante sotto l'aspetto compositivo, ma probabilmente non di facile impatto se siete poco avvezzi a questo stile oppure non lo "avete nelle vostre corde" di natura. Tecnicamente la band si mantiene sugli alti livelli a cui oramai ogni gruppo che si affacci al genere è tenuto ad avere ed anche il vocalist Alexander Göhs dimostra di essere in possesso di una voce molto adatta al contesto musicale proposto dai Dante. Tra le varie tracce mi sento di citarne sicuramente due che raccolgono l'esatta espressione dell'album. Stiamo parlando della dolce ballata "Maybe One Day" e la suite finale "Vanessa", intitolata come la farfalla che vi è sulla copertina, che nei sui 19 minuti complessivi passa in rassegna un po' tutte le sfaccettature che il gruppo è in grado di dare. A contrapporsi a queste note positive c'è che il disco in sé e per sé non offre molto di nuovo e chi va alla ricerca di grande originalità può trovarsi a storcere il naso. Il fatto che questo disco possa piacervi dipende quindi molto da voi: se amate questo filone prog che ha preso piede negli ultimi tempi 'Saturnine' può essere un ottimo compagno di viaggio, altrimenti potreste considerarlo un duplicato di un po' altri dischi venuti prima di lui. Alla fine il voto che gli do è una via di mezzo tra le due visioni anche se ammetto che personalmente propendo per la prima.
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