CROSSFADE: WHITE ON BLUE

Alla base dei Crossfade c'è un nuovo progetto a cui aderisce il singer svedese Goran Edman, divenuto ormai paladino dell'AOR moderno grazie soprattutto alla sue eccezionali interpretazioni negli altrettanto stellari Street Talk ed in altre band più hard-oriented(Malmsteen, Brazen Abbot). Formata da Lars Hallback(chitarra) e Richard Stenstroem(tastiere), entrambi session man di lunghissimo corso, la band sfodera una proposta soft-pop cristallina che i più chiamano Westcoast-Aor, ossia, una versione ancora più orecchiabile e radiofonica che si fregia di ripercorrere i passi di band che hanno fatto del rock melodico la strada che li ha condotti verso contaminazioni puramente pop. Ma "White On Blue" è ben lungi dal cadere nei clichè e nella sciropposità fine a se stessa che dopo due ascolti conduce dritti dal dentista. Qui ci troviamo dinanzi ad un disco a di poco perfetto che sprigiona classe da ogni nota. Ogni song è un potenziale singolo, e l'intera track-list è un potenziale capolavoro. No, davvero, non sto nè scherzando nè esagernado. I nostri hanno messo in opera un autentico gioiellino ubriaco di melodia incontaminata, suonato ed arrangiato con gusto ed eleganza che difficilmente trovano pari oggi giorno: passione ed emozione corrono lungo le traiettorie che pettinano l'amina e dopo si intrufolano nel cuore. E' musica che, nonostante induca al rilassamento, tiene comunque svegli tutto i ricettori che stimolano l'immaginazione e la memoria. Brano dopo brano i ricordi si accavallano, scenari e situazioni tra le più disparate come luci di città che in una notte d'estate si fiondano nel mare, oppure una sera d'inverno passata davanti ad un camino acciabellati alla persona amata, potrebbero presentarsi frequentemente ascoltando "White On Blue". Ed una lacrima o un sorriso vi saranno certamente strappati.
A completare l'idea di base, inoltre, compenenti soul ed inserti fusion easy listining e fiati ed archi sparsi in diversi brani, aggraziano e variano la proposta rendendola assolutamente appetibile non solo agli amanti delle sonorità "leggere", ma anche a chi ascolta la musica per la sua bellezza intrinseca, al di là dei generi e delle pretese post-qualcosa.