Cathedral: The VII Coming
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23/06/2009Correva l’A.D. 2002 quando i britannici Cathedral davano alla luce Seventh Coming, il loro settimo album. E mai numero calzò così a pennello. Infatti il sette, nelle arti esoteriche e nelle religioni, può assumere molti significati: sta ad indicare perfezione, purezza, forza e potenza. Ed è esattamente quello che i nostri eroi hanno deciso di fare. Innalzare un vero e proprio ponte tra passato e presente, tra il sound meno impegnato e d'impatto che ha caratterizzato i "loro" anni Novanta ed il loro smisurato amore per l’ossianico e morboso doom di matrice settantiana. Questo è un ottimo lavoro, caratterizzato da un songwriting splendido che ci regala perle del calibro di "Nocturnal Fist" e "Phoenix Rising", senza dimenticare le sapienti soluzione ritmiche che danno quel "quid" che rende indimenticabili, accattivanti ma al tempo stesso mai scontate delle tracce come "Empty Mirror", "Black Robed Avenger" e "Skullflower"; una citazione a parte merita la splendida "Halo Of Fire", caratterizzata dalla presenza del sample vocale del divino Aleister Crowley. Non penso ci sia altro da aggiungere se non ribadire che i nostri eroi, con questo prodotto, sono forse gli unici che, ancora oggi, possano rendere ancora vivo il sound che ha reso grandi dei gruppi del calibro di Saint Vitus, Pentagram e Candlemass.
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