Cathedral: the Carnival Bizarre
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02/06/2009Terza fatica discografica per i britannici Cathedral, gruppo nato nel 1989 grazie all’unione del bassista (ed ex roadie dei Carcass) Mark Griffiths e dall'ex cantante dei Napalm Death Lee Dorrian a cui si sono uniti i chitarristi Gary "Gaz" Jennings e Adam Lehan (provenienti dagli Acid Reign) ed il batterista Ben Mockrie che, comunque, sarà ben presto sostituito dal diabolico, eclettico e geniale Mike Smail. Il gruppo si presenta subito alla grande con l’ottimo 'Forest Of Equilibrium' che è considerato da tutti uno dei capisaldi del doom e che, grazie alle ritmiche che sfiorano più volte la claustrofobia e la pazzia ed alle doti vocali del geniale e diabolico Lee Dorian che riesce, letteralmente, a vomitare addosso agli ascoltatori delle sonorità gutturali maligne ed inumane, ha, nel vero senso della parola, stravolto le regole imposte dai padri Black Sabbath. Dopo aver pubblicato una serie di EP ed aver dato il seguito all’ottimo debutto, nell’anno 1995 la band decide di dare una svolta alla propria carriera decidendo di imprimere ritmiche diverse al sound ed abbandonando il cantato growl in favore di linee vocali corpose e potenti. Ed eccoci quindi giunti a parlare di questo gioiello, un album in cui è possibile ritrovare varie influenze che esulano completamente dal genere Doom e che sfiorano persino i lidi del prog e della psichedelica. Grazie a questo cambiamento ed ad una produzione molto più limpida e maniacale, è molto più facile ritrovare dei riferimenti ai Sabbath degli esordi. Ma passiamo ad esaminare quest’opera superba che sciorina una serie infinita di riff in cui si alternano ritmi cadenzati ed assoli fulminanti, il tutto splendidamente completato dalla diabolica prova vocale di Dorrian (ben rintracciabile nell’opener "Vampire Sun"). Questo album vede anche la partecipazione del geniale e sinistro Vincent Price a cui è affidata l’introduzione di "Hopkins (The Witchfinder General)" e del divino Toni Iommi che ha suonato la chitarra in "Utopian Blaster". I nostri eroi fanno un altro grande tributo ai padri Sabbath eseguendo la maestosa e malefica "Night of The Seagulls". Una citazione a parte merita la stupenda ed atmosferica "Blue Light", l’unica ballad presente sull’album. Per concludere posso solo aggiungere che questo è un album che, sebbene sia molto datato, risulta ancora una vera e propria pietra miliare non solo del Doom Metal ma del Metal in generale che anche coloro che sono completamente all’oscuro del sound dei Cathedral dovrebbero ascoltare in quanto, ascoltandolo, potrebbero facilmente apprezzare il l’immenso valore di questa straordinaria band.
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