BOLT THROWER: IN BATTLE THERE IS NO LAW
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28/04/2005Alla fine degli anni '80 nacque il death metal. Fra i tanti Paesi in cui questo genere musicale approdò, ci fu certamente la Gran Bretagna, che proprio in quegli anni sperimentava la ferocia del grind. I Bolt Thrower, nati nel 1986, all'inizio della carriera erano dediti ad un mix abbastanza congeniale ma abusatissimo di thrash e hardcore, per poi passare al DM subito dopo, fra l'altro seguendo un percorso abbastanza personale. Dopo ben quattro demo e un EP (di scarso valore fra l'altro) nel 1988 esce l'album di debutto 'In Battle There Is No Law' per la label (hardcore) Vinyl Solution. Già il titolo dell'album in questione é molto esplicativo su quali possano essere le tematiche affrontate dai cinque inglesi (per chi fosse un po' tardo, guerra), cosa di per sé già significativa, perché poneva il gruppo fuori dalle mire splatter/gore e sataniste che sembravano dominare l'universo tematico del death metal, in Europa e negli U.S.A. Musicalmente l'album propone una sorta di death metal dal tempo medio/veloce con influenze molteplici (ma quella più preponderante é senza dubbio quella dei Discharge), con ottime parti di batteria super veloci; l'unica cosa che mi ha lasciato un po' di stucco é l'utilizzo della voce (cosa riscontrabile anche nel debutto di bands come Deicide e Malevolent Creation): troppo veloce! Giustamente per stare dietro a parti strumentali così veloci, anche le strofe devono venire accelerate, ma così facendo si perde di aggressività. Se a ciò aggiungiamo anche il fatto che la produzione non é proprio cristallina, risulta chiaro che 'In Battle There Is No Law' è un album con tanti pregi e tanti difetti, un buon inizio per un gruppo mai troppo stimato e rimasto semrpe volente o nolente nell'underground. Ma la cosa finisce qui, niente di più, niente di meno... N.B. Ascoltando l'intro di batteria dell'ultima traccia "Nuclear Annihilation" non sembra di ascoltare quello di "Painkiller" dei connazionali Judas Priest?!?
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