BROTHER FIRETRIBE: FALSE METAL
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21/09/2006L'ascolto dei samples di "False Metal" aveva portato il sottoscritto, in preda ad una crisi pseudo-mistica, ad attendere in maniera pressoché spasmodica l'uscita sul mercato di tale debut dei Brother Firetribe, combo finnico all'interno del quale militano personaggi del calibro di Pekka Ansio Heino e Emppu Vuorinen, già noti nei meandri della scena pesante che conta per la propria permanenza in acts quali Leverage (il primo) e Nightwish (il secondo). "False Metal", quasi incredibilmente, rappresenta invece un progetto di classiche sonorità hard melodiche improntate sugli stilemi dei decenni 80/90, riviste con stupefacente personalità in una chiave maggiormente attuale. Il sound dell'album, letteralmente trascinato da una produzione stellare, permette ai dieci brani contenuti nel dischetto di coinvolgere completamente l'ascoltatore sin dai primi secondi, catapultandolo in una dimensione sonora degna solo dei grandi nomi del genere. Stilisticamente parlando ci troviamo di fronte ad un cd di tipico hard melodico europeo, contraddistinto da sontuosi arrangiamenti tastieristici di classica scuola e impreziosito, manco ce ne fosse bisogno, da parti vocali imponenti e di notevole impatto. Per i maniaci dei paragoni immaginate una rivisitazione ancora più magniloquente dello stile già intravisto nelle uscite dell'inglese Newman, indubbiamente vicino al cd ivi analizzato in particolare per quanto concerne alcune parti vocali. Dal punto di vista del songwriting "False Metal" rivela una qualità assolutamente superiore a quella intravista nelle uscite mediamente presenti sul mercato, fattore che permette ai Brother Firetribe di competere a pieno ritmo con i più rinomati nomi tutt'ora in auge. La prima entusiastica parte del lavoro, contraddistinta da composizioni dal tiro musicale di assoluto prim'ordine, compensa senza mezzi termini un finale in tono leggermente minore se paragonato al resto del cd, fattore che comunque scalfisce solo in minima parte il valore di un'opera destinata a lasciare il segno. Il consiglio che posso destinare a tutti gli amanti delle sonorità AOR (e limitrofe) di classica scuola è quello di fare proprio il cd in questione il prima possibile, così da rimanere decisamente a bocca aperta di fronte alla grandezza del sound e alle stupende linee melodiche in esso insite. Io mi sono già fatto conquistare, voi che state aspettando?
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