be'lakor: stone's reach
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09/12/2009Giovane gruppo proveniente dall'Australia, questi Be'lakor arrivano al secondo album per l'italiana Kolony Records, proponendo un death metal pieno di fronzoli e melodie secondo i dettami tipicamente svedesi, in voga proprio una decina d'anni fa. Nei quaranta minuti di durata di 'Stone's Reach' il gruppo dà prova di aver studiato a fondo la parte, avere una buona padronanza strumentale e anche un certo gusto compositivo, sebbene la proposta musicale in sé per sé ed il genere proposto non sono certamente a favore di originalità. Già, perché effettivamente sembra essere ritornati indietro nel tempo ed ecco comparire alla mente At The Gates, primissimi Opeth e Sentenced in un trepidio di sfuriate di doppia cassa e armonizzazioni di chitarra, arpeggi e muro sonoro. Comunque penso che gli estimatori di questo genere (giovanissimi, perché quelli che hanno vissuto alla fine degli anni '90 ne avranno le tasche piene) non faticheranno a trovare 'Stone's Reach' un buon album che, composto e registrato bene, senza pecche che si lascia ascoltare bene. Per tutti gli altri, dubito invece che questo disco, ed i Be'lakor quindi, riescano ad attirare qualche interesse di sorta.
Enzo
28/06/2016, 19:39
Riletta adesso, questa recensione, mi ricorda il monito di Fassino di qualche anno fa che invitava grillo e i 5stelle a presentarsi alle elezioni e ' vediamo quanti voti prendono' ....eheh