EXTREME: SAUDADES DE ROCK
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05/09/2008L'attesa per il ritorno degli Extreme non ripaga affatto. 'Saudades De Rock', titolo orribile, è un disco a mezz'asta che alterna ottimi brani ad altri più anonimi. La creatività di "III Sides To Every Story" è un lontano ricordo e riaffiora solo debolmente in brani come "Last Hour e "Ghost", entrambi dall'incedere mesto, ma corollati da quella sottile quanto palpabile leggerezza emotiva che da sempre contraddistingue le composizioni della band. Orfani del solo Paul Geary alla batteria, i nostri provano anche a staccarsi dal loro passato avventandosi su qualche modernismo che, in verità, non lascia segni come nel caso di "Comfortably Dumb", brano che sembra partorito dal plettro di Tom Morello. L'iniziale "Star" è una presentazione che fa sperare in bene con la sua vena funky, scanzonata e gli immacabili cori a la Queen, ma il cammino si fa man mano tortuoso intervallato, per fortuna, da qualche picco qualitativo che riequilibria le sorti di un lavoro altrimenti deludente. Nuno non eccelle se non, paradossalmente, nella bonus track presente solo nell'edizione europea, "Americocaine", pezzo assai brutto e registrato peggio(demo del 1985) dove il nostro spara il suo migliore assolo. Cherone, da par suo, cede qualcosa in potenza, ma ne acquista in espressività: la sua ugola è diventata molto più "black" di un tempo. In definitiva, un lavoro discontinuo non all'altezza del talento che la band potrebbe esprimere, ma che potrebbe servire a rilanciarla se avrà in seguito continuità, e se non siamo davanti ad una reunion temporanea per la serie "le bollette bisogna pur pagarle".
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