ZEBRAHEAD: PHOENIX
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05/09/2008Tornati alla carica (compositivamente parlando) da qualche tempo a questo parte, i californiani Zebrahead si rifanno vivi dopo il valido 'Broadcast To The Word' di due anni fa; Phoenix prosegue con onestà sul percorso tracciato ormai anni fa dagli autori della celebre "Playmate Of The Year" (nel cui video compariva niente meno che Hugh Hefner!), anche se c’è da rilevare una vena decisamente più heavy non solo a livello chitarristico ma anche vocale, e questo è palese fin dalla rabbiosa opener "HMP", anche se per la maggior parte della sua durata il platter si rifà alle solite coordinate pop punk, si veda l’irresistibile "Hell Yeah!". Quindi, a conti fatti, cosa c’è che non va in Phoenix? Sostanzialmente nulla, e chi ha amato gli album precedenti sarà senza dubbio soddisfatto, e avrà altre numerose melodie estive da cantare fino al prossimo disco, ma ad abbassare di qualche punto la valutazione ci pensano, a parer mio, la lunghezza esagerata dell’album (16 brani, tra cui un paio di titoli che per lunghezza fanno invidia alle migliori band noise/emocore) e la mancanza di un hit vero e proprio, come lo furono "Playmate Of The Year" o "Anthem".
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