HARDSOUNDS POLL 2019: La resa dei conti
La resa dei conti la facciamo anche nel 2019. Puntuale come ogni anno, la redazione ha scelto quello che ritiene sia il meglio dell'anno ormai alla fine in mezzo alla solita infinita quantità di uscite. Moltissimi i dischi ascoltati, molti già dimenticati, altri invece hanno fatto breccia nei nostri cuori. A confema di ogni appuntamento passato in materia, anche nel 2019 è l'eterogeneità a farla da padrona nelle varie Top 10, e non potrebbe essere altrimenti essendo la poll di Hardsounds. Ecco i titoli che riteniamo indispensabili ascoltare per questo anno che ci accingiamo a salutare...
EVERGREY - The Atlantic
BANCO DEL MUTUO SOCCORSO - Transiberiana
IQ - Resistance
IGGY POP - Free
NEW MODEL ARMY - From Here
NICK CAVE & THE BAD SEED - Ghosteen
HAPAX - Monade
HASSE FROBERG & MUSICAL COMPANION - Parallel Life
TOM KIEFER - Rise
Le ultime parole famose: Anno povero di uscire eclatanti, la band che mi ha veramente trascinato sono stati i Moth Gatheter che a loro volta ricordano i Cult Of Luna degli esordi (ottimo anche il loro ritorno all'irruenza giovanile). Restano i punti fermi degli Immolation che dal vivo restano sempre irrefrenabili, una ascesa esponenziale nella performance dei Swallow The Sun (netta la differenza tra l'ultimo disco ed i suoni che riesce a fare tracimare dal vivo). Sorpresa dell'anno: Riverside. Lettura più coinvolgente: American Indie (Arcana Edizioni). Gradito ritorno: Monstrosity che hanno dimostrato quanto erano avanti con i tempi già ai loro esordio. Divertissement asfaltante dell'anno: Brujeria, divertimento e tumulazione sonica.
Le ultime parole famose: l'hard rock non muore mai, c'è poco da fare. Vecchi leoni che ritornano con l'attitudine ed i suoni che hanno reso grandi ed inimitabili soprattutto gli anni '70, e band come Grand Slam o Black Star Riders, poi, che confermano che il classic rock è vivo e gode di ottima salute.
MECHANICAL GOD CREATION - The New Chapter
GODHEAD MACHINERY - Aligned to the Grid
KALEKIR - Heart Of Lead
BORKNAGAR - True North
HUSZAR - Providencia
DEHA - Cruel Words
NIBIRU - Salbrox
HEDONIHIL - I
ITERUM NATA - The Course of Empire
ALESSANDRO MENCARINI
THE FERRYMEN - A New Evil
CRAXY LIXX - Forever Wild
SABATON - The Great War
ENFORCER - Zenith
EXCALION - Emotions
MICHAEL SWEET - Ten
SIGNUM REGIS - The Seal Of A New World
HIDEAWAY - Hideaway
WORK OF ART - Exhibits
Le ultime parole famose: E' inutile negarlo. Quest'anno è stato segnato, tra i vari eventi musicali come, ad esempio, il ritiro dalle scene degli Slayer e il ritorno un po' discutibile dei Motley Crue, anche e soprattutto dal ritorno discografico dei Tool. Chi lo ritiene il loro ennesimo capovolaro, chi invece il canto del cigno di una band che ha riciclato vecchie idee, senza rinnovarsi e reinventarsi. Tutte chiacchiere. 'Fear Inocolum' è un album sicuramente impegnativo, ma pregno di una classe e di un gusto difficilmente raggiungibili. Sarebbe potuto essere questo il disco dell'anno, anche solo per dover di stima, fino a quando sono rispuntati i Torche con 'Admission', e dal primo ascolto è stato subito eccitazione totale. Una botta di rock alternativo che non lascia scampo. Non vedo proprio l'ora di vederli dal vivo insieme ai Russian Circles, che con 'Blood Year' hanno lanciato un'altra bomba atomica. Segnalo due-tre conclusive considerazioni. La prima è l'ottimo album di Jess, che all'esterno dagli Ancient Ones ha messo in mostra un rock cantautorale molto autorevole. La seconda è un altro (per me) grande ritorno: quello degli Autumn, che hanno pubblicato un album di un'emozionalità incontestabile. Infine, l'ottimo contributo che danno la musica underground italiana. Qualche band tra tante: Lacuna Coil, Burning Gloom, Eva Can't, Sedna. live dell'anno i Napalm Death al Frantic Fest di Francavilla al Mare. Ancora oggi si sentono i segni di uno dei concerti più tellurici degli ultimi anni. E lo dico da non-fan della band.
MGLA - Age Of Excuse
AMON AMARTH - Berserker
DARKTHRONE - Old Star
CRYPT SERMON – The Ruins Of Fading Light
CANDLEMASS - The Door To Doom
BATUSHKA - Panihida
MISþYRMING - Algleymi
OCTOBER TIDE - In Splendor Below
DENNERS INFERNO - In Amber
Le ultime parole famose: Il 2019 dal punto di vista musicale è stato avaro di nuove proposte esaltanti, e c'è stata qualche buona riconferma, ma lo definirei un anno di brodini riscaldati. Un anno in cui molti dinosauri del rock hanno dato in pasto ai fedeli fan dischi mediicri, brutte biopic e tour di addio a ripetizione con badanti al seguito. E guardando le programmazioni del 2020, temo che il copione si ripeterà.
Le ultime parole famose: Un buon 2019 che ci ha regalato pochi dischi nella media, ma tre capolavori come 'Forever Wild' dei Crazy Lixx (a parere di chi scrive uno dei piu' bei dischi del decennio), il nuovo degli Eclipse (con suoni leggermente piu' morbidi che gli hanno consentito di aumentare il loro bacino d'utenza), ed il ritorno dei grandissimi Work of Art con un disco di AOR d'altri tempi...
TOMB MOLD - Planetary Clairvoyance
OPETH - In Cauda Venenum
ROTTING CHRIST - The Heretics
BARONESS - Gold & Grey
IDLE HANDS - Mana
CATTLE DECAPITATION - Death Atlas
WILDERUN - Far from Where Dreams Unfur
CULT OF LUNA - A Dawn to Fear
MGLA - Age of Excuse
Le ultime parole famose: Il 2019 è stato un anno pieno di domande e ricerca di soluzioni per quanto mi riguarda, (quando scrivo queste cose mi sembro sempre retorico), ma il dubbio è stato il sentimento più ricorrente negli ultimi mesi. Dal punto di vista musicale devo dire non male, soprattutto il lato più estremo. Trovo sempre una tendenza al nostalgico e mai una vera e propria voglia di rinnovamento, in particolare negli ultimi nomi della mia lista ma in generale in tutto il metal più mainstream. In ogni caso vi auguro buone feste e un felice e sereno 2020! Oppure alla Fantozzi: "A tutti loro i miei più servili auguri per un distinto Natale e uno spettabile Anno Nuovo".
Le ultime parole famose: ...
Le ultime parole famose: E' stato un anno importante per l'alternative rock e per l''indie rock in generale, ma anche per il nu-metal che è tornato improvvisamente alla ribalta con grandi ritorni di band storiche. Anche il guitar rock gode di ottima salute e (in particolar modo dall'Inghilterra, mentre negli USA la situazione è ancora un po' bloccata) si registra un certo movimento soprattutto nel sottobosco del rock britannico, dopo la grande spinta data un anno fa da band come gli Idles.
ECLIPSE - Paradigm
ALTER BRIDGE - Walk The Sky
ANDREA ROCK & NICHOLAS JOHNSON - This Is Home
ALIVE: Lookin' For A Future
AT THE DAWN: The Battle To Come
UNTIMORE: Il Falò Dell'Umanità
AVRIL LAVIGNE - Head Above Water
BLINK 182 - Nine
Le ultime parole famose: Il 2019 si chiude con dei ritorni inaspettati e con sperimentazioni in chiave punk rock. Per questo genere - ogni anno - è sempre complicato cercare o comunque annotare un album degno di nota. Sul fronte italiano poche conferme, ma buone! In attesa di un 2020 ricco di dischi e concerti!
Le ultime parole famose: Un anno davvero interessante per me! Quattro delle mie band preferite mi hanno regalato un nuovo album, Sonata, Dream Theater, Alterbridge e Queensryche. Aldilà dell'album in sé, che è sempre emozionante per scoprire cosa di diverso e nuovo possa ancora prenderti e trasportarti, c'è il tour. Ascoltarli dal vivo e quindi sentirli dentro è indescrivibile! Grande 2019!
Le ultime parole famose: Un anno senza particolari sussulti discografici (se non per il ritorno dei Tool e di Marracash), ma comunque ricco di uscite di qualità che hanno confermato promesse (Beast In Black), o generato sorpresa (Billie Eilish).
FATES WARNING - Long Day Good Night
MY DYING BRIDE - The Ghost Of Orion
DGM - Tragic Separation
BLUE OYSTER CULT - The Symbol Remains
GATHERING OF KINGS - Discovery
ELECTRIC MOB - Discharge
WYTCH HAZEL - Pentecost III
NIGHT FLIGHT ORCHESTRA - Aeromantic
DIRTY SHIRLEY - Dirty Shirley
Le ultime parole famose:Nonostante le molte lamentele che ho letto in giro, quest'anno per me è stato ricchissimo di uscite interessanti, in quasi in tutti i campi (un po' meno in ambito aor/rock melodico). Personalmente è stato un anno caratterizzato da un parziale allontanamento da sonorità più estreme, alla riscoperta degli anni '70, sia con gruppi dell'epoca che con band attuali che riprendono certi stilemi (i clamorosi Wytch Hazel, i Witchwood, gli Spell, giusto per citarne qualcuna). Avanti cosi
Le ultime parole famose: l'hard rock non muore mai, c'è poco da fare. Vecchi leoni che ritornano con l'attitudine ed i suoni che hanno reso grandi ed inimitabili soprattutto gli anni '70, e band come Grand Slam o Black Star Riders, poi, che confermano che il classic rock è vivo e gode di ottima salute.
Commenti