OZZ: Voglia di ristampe
Dietro al monicker Ozz ed una copertina non esattamente accattivante si celava un duo stravagante: Alexis T. Angel, vocalist con reminiscenze Plantigrate, e Gregg Parker, chitarrista di colore cresciuto ascoltando i dischi di Muddy Waters, Amboy Dukes e Vanilla Fudge. Unico capitolo della loro fulminea carriera (‘Ozz II Exploited’, il titolo la dice lunga, contiene versioni alternative e demo recuperate dal debutto), ‘No Prisoners’, è proprio il caso di dirlo, è uno di quegli album che non lascia prigionieri sul campo. Scrittura ineccepibile (qualche eco dei Riot meno belligeranti), guitar work esaltante, un suono accattivante oltre ad un cantante dalla forte personalità: se poi ci mettiamo il restyling sonoro della Rock Candy il gioco è fatto. Prodotto da uno che sapeva il fatto suo come Andy Johns (ha praticamente partecipato a scrivere la storia della musica rock: Led Zeppelin, Rolling Stones, Jethro Tull, Eric Clapton, Van Halen, solo per citare i big), la sua esperienza ed intuito (le incursioni delle tastiere sono perfette) hanno contribuito a non scalfire ‘No Prisoners’, nonostante i quasi 40 anni sulle spalle. Nove tracce senza alcun calo da gustare e riscoprire sotto una nuova veste sonora.
P 1981-2019 Rock Candy
Commenti