ARTE E MAGIA: Il fascino dell'esoterismo in Europa
Il tempo. Già solo pensarlo mi fa sentire persa, o paradossalmente confortata da un'abbraccio silente di maestose braccia alle quali non posso oppormi. E' un po' come il perdersi in un luogo sicuro, o meglio, nutrire l'umana paura nella consapevolezza di un disegno più grande. Voglio ora parlarvi di un'esperienza, una di quelle dove il mistero prende le redini, e l'emozione è il canale d'espressione. Siamo a cavallo tra due grandi secoli culturali, tramontano gli echi degli impressionisti e dei romantici che hanno dato il loro contributo ad un cambiamento radicale nel campo artistico, estetico e nel pensiero. L'arte è sempre stato lo specchio del presente e del mondo circostante, nell'arte ci si rifugia o ci si svela. Mi accingo a parlare di un periodo controverso che si è suddiviso in molteplici linee artistiche dove intenti e sfumature hanno viaggiato in parallelo; il ricercato rinnovamento del linguaggio simbolista quanto surrealista, ad esempio, ha portato la maggior parte degli artisti a concentrarsi su linee più ardite, sull'effetto/sigillo più che la tecnica, sul concetto/memoria atavica più che la nitidezza.
Sacro e/o profano. Due facce della stessa medaglia?
L'iniziato decisamente non farebbe caso a questo orpello, ma bensì si adopererebbe per svelarlo. Abbiamo sentito tutti parlare di Magia, quello che ne sappiamo determina quanto l'abbiamo approfondita. Ricordo con piacere un proverbio molto usato qui in Veneto: ognuno è giudice in base al suo metro! Proprio il Veneto, e precisamente Rovigo (qualcuno fra quelli che “dell'oltre porta memoria” la chiamò “terra di palude che preserva”), in questo caso è chiamata ad ospitare un'evento unico nel suo genere visto l'esclusività del tema trattato; stiamo parlando della mostra “Arte e Magia: il fascino dell'esoterismo in Europa” curata da Francesco Parisi al Palazzo Roverella e promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, dal Comune di Rovigo e dall'Accademia dei Concordi. Il percorso della mostra si dipana in undici (numero a caso?) temi rappresentativi in veste generale di questo immaginifico periodo storico, artistico e culturale che è stato necessario per costruire ed evocare sogni e retaggi in un periodo di mutamenti in quell'Europa di fine '800 ed inizio '900:
L'opus di questa mostra che più di tutte ha attirato la mia attenzione sono le litografie dei “Misteri” del veneziano Alberto Martini, artista poliedrico precursore del movimento surrealista, in una serie di 6 illustrazioni a rappresentare il sogno, la nascita, la follia, l'amore, la morte e l'infinito. Queste illustrazioni, dal carattere macabro che esorcizza sé stesso e lo trascende, danno forte suggestione ed impatto espressivo. Ci sono artisti che provengono da mondi, da sogni, da idealiatari multiformi. Il decadentismo è alle porte, una raffinata riscoperta della mitologia antica e pagana dà origine a tele di infinita bellezza come “Circe” di Louis Chalon del 1888, sotto un cielo stellato “lei” innalza un magico scettro seduta su un imponente trono, il suo corpo è incantevole e fatato accarezzato da lunghi capelli dorati, ma dietro il sublime splendore si celano le brutali vesti di una dea che ammalia e che sottomette. Il pensiero genera curiosità, o meglio, il senso della scintilla atavica oltre alla ricerca delle proprie chiavi interiori, ma non dimentichiamo che siamo umani e che ci nutriamo di cadaveri assimilando spiriti dentro di noi… “ricordate che voi foste fatti per essere abitati”. Tra il folklore e la paura del Demonio si ergono le fantomatiche “streghe”, coloro che erroneamente vengono da sempre bandite dalla Provvidenza, ma che bensì altro non sono che ricercatrici spirituali. Essere una strega significa vivere in equilibrio ed in armonia, significa vivere in identità con gli elementi; il loro gesto magico si coniuga unitamente al presente della vita stessa aprendo le porte della materia. Decisamente inquietanti troviamo anche la litografia “L'urna” di Edvard Munch del 1896 e l'acquerello delle “Tre donne e tre lupi” di Eugène Grasset del 1892. Nel susseguirsi delle opere di questa catartica mostra, non possiamo quindi non ammettere quanto gli artisti di questo periodo storico bramino nell'ombra di una fiorente e radicata cultura esoterica e le loro interpretazioni ,che si celano oltre la percezione visiva ed inconscia di questo fenomeno, si dissolvono e si sustanziano nelle tenebre.
I più dicono: ogni maestro ha il proprio discepolo, ma a me piace pensare che ogni grande genio, colui che ha osato, riaccende la scintilla latente in una sorte di prole magica che silente attendeva...
Mi sorge dunque una domanda: l'uomo scopre o riscopre?
Ogni sentiero è già scritto per il proprio viandante. L'anima che cerca trionfa di risposta nel viaggio stesso. Tramontano le stagioni come madri che riconoscono maturi e rivali i propri figli, ma l'incanto dei loro frutti continuano a nutrire chi vede oltre il velo.
Aleister Crowley, Austin Osman Spare, solo due nomi? Forse, di sicuro due pilastri fatti di roccia che racconta… Addentrarsi nelle loro opere richiede un tormentato silenzio, quasi un'esilio dell'anima perché per rinascere prima bisogna aver il coraggio di morire. Ascoltare queste opere, si ascoltare Vedere è ingannevole! Ci aiuta nei passi pesanti che, accettato il limite si tramutano in voglia di conoscenza. L'incauto si affaccia, solo il temerario prosegue nella via del sapere che ci rende liberi.
Poco importa la forma, o meglio “il veicolo”. L'etere è intattile, ma presente, molti usano l'incenso per dare “corpo allo spirito” ma di concretizzare macrocosmicamente il rituale stiamo trattando...
La Magia è se funziona, non importa come. Pittura? Scrittura (automatica forse? ) Musica?
Ciò che vibra è canale, canale è ciò che arriva! Vediamo ora se è vero!
Qual'è la prima forma di Magia? Senza dubbio la voce con la quale la proclamiamo!
Proviamo ora a scandire lentamente la parola “suono” suuuonooo…
Ora cogliamone il riverbero!
Steve Sylvester, Flavio Domenico Porrati, Ossian per Hardsounds:
Bentrovato Viandante! Condividi con noi quanto la ricerca esoterica abbia influenzato il tuo essere e/o la tua musica...
“Il mio cammino verso l'esoterismo è iniziato gradualmente… Direi che sono sempre stato attratto dal “lato oscuro” della nostra esistenza… Ho iniziato giovanissimo con l’avida lettura di libri esoterici tra i quali quelli di Francis King, di Cavendish e di tutto ciò che allora potevo trovare sull’argomento, comprese ovviamente le pubblicazioni del magista Rendhell, sino ad arrivare ai volumi della magia della Golden Dawn, a La Vey e soprattutto a Crowley… Fondamentali sono stati poi i contatti diretti con personaggi più o meno noti dell’ambiente esoterico italiano, come Efrem Del Gatto, Roberto Negrini, Ottavio Spinelli, Mauro D’Angelo, Alberto Moscato e tanti altri, nonchè la frequentazione di gruppi di studio più “navigati” a livello di “esperienza pratica”…
Il progetto DEATH SS nasce per unire in un tutt’uno inscindibile la forte carica passionale scaturita dalla musica Rock con l’altrettanto forte caratterizzazione offerta dall’iconografia e dal teatro dell’orrore, il tutto infarcito di reali e profonde citazioni prese dalla filosofia occulto-thelemica di derivazione Crowleyana… Il nostro intento è quello di offrire uno “spettacolo totale” dall’effetto catartico e liberatorio che unisca buona musica, Grand Guignol e teatro “Panico”, in modo da poter “shockare” e allo stesso tempo divertire il nostro pubblico, anche trattando argomenti tutt’altro che superficiali quali la libertà individuale e la lotta contro ogni forma di dogma o restrizione…
Penso che la musica sia una grande forma di magia, in quanto arte evocativa per eccellenza! Per questo meglio di ogni altra forma artistica essa può aiutarti ad entrare nell’azione purificatrice della “catarsi magica”… Tale azione è ulteriormente rafforzata dalla rappresentazione tragica dello spettacolo ad essa annesso e dal violento impatto delle luci e dei suoni distorti… Un nostro spettacolo è quindi “un’opera di magia”, che “violenta” in modo positivo i sensi dello spettatore che ne viene rasserenato e sollevato… Sono stato membro dell’Ordo Templo Orientis ma non sono un “praticante tecnico” di una forma particolare o precisa di magia… Ogni giorno compio degli atti magici quando tali atti sono compiuti sotto il dominio della mia vera volontà… In ogni caso sono un “curioso” e cerco sempre di scoprire nuovi aspetti e nuovi colori del mio cammino spirituale. La mia filosofia di vita prende e rielabora vari elementi a me più congeniali da molte fonti diverse.. In questo sono molto vicino a quella corrente di pensiero che viene comunemente definita il “Chaos Magick” cioè la “Magia del Caos”. Contrariamente a quanto possa sembrare io non mi ritengo un nemico della Chiesa Cattolica Romana, pur non condividendo molte delle loro prese di posizione… Ciò che veramente combatto e non sopporto sono la prevaricazione, il bigottismo cieco e reazionario e l’assoluta mancanza di dialogo e apertura mentale della maggior parte delle religioni monoteistiche istituzionalizzate… Ognuno è libero di scegliersi la propria religione ma ciò non significa che chi non la pensa come te sia un nemico da combattere!! Every man and every woman is a star… There is no god but man!
Steve Sylvester - Death SS
“Sono tra i fondatori dei The Magik Way, una band nata nel 1996 e prima di fare questo, sono stato il batterista dei Mortuary Drape, una importante band proto-black metal, nella fortunata stagione degli anni '90. Fu nei primi anni '90 infatti che, da giovane ragazzo, cominciai a intravedere la possibilità di unire la musica a tematiche occulte, principalmente grazie ad alcuni incontri fortunati che ebbi a quel tempo, ad un'età dove determinati eventi non possono che cambiarti completamente e definitivamente. Nell' Alessandria dell'epoca non era difficile partecipare a sedute medianiche, c'erano alcune famiglie note che praticavano quelle arti: una fitta rete di appassionati, che si incontrava sotto la guida di alcuni medium piemontesi. Anch'io, come altri, cominciai da lì. Quel mondo mi mise automaticamente in contatto con pensatori, artisti di ogni foggia, sperimentatori in campo esoterico. Dopo quel primo, embrionale periodo conoscitivo fondai, insieme ad amici e frequentatori di certi salotti "L'Ordine della Terra", un denso nucleo che ancora esiste e che sta alla base della mia attuale band, i The Magik Way, influenzandone la scrittura dei concept album e in generale la direzione artistica. Con questo progetto, che esiste da 22 anni, abbiamo esplorato non solo la musica in chiave occulta e ritualistica, ma anche altre arti: il teatro, la pittura e la video-arte. Tutti i nostri lavori sono stati o sono accompagnati da opere pittoriche, ispirati a racconti realizzati da nostri membri, video-performance. L'idea infatti fu subito quella di fondere varie discipline, per andare a descrivere il nostro mondo nella maniera più profonda e talvolta scioccante possibile. Se nei nostri primi lavori siamo stati protagonisti di un approccio piuttosto estremo (dai retaggi black metal del nostro sound, a mostre pittoriche realizzate con bile e sangue, a performance musicali con strumenti auto-costruiti o video in aree dismesse alla stregua della body art) e annessa una ricerca esoterica scellerata che ci ha provocato non pochi problemi, col tempo abbiamo cominciato a praticare una via differente. A partire dal nuovo millennio ci siamo orientati verso una maggiore e forse più accurata contemplazione di quei meccanismi "secondo natura" mirabilmente descritti nel mondo antico, ma visti attraverso l'occhio della contemporaneità. In particolare ci piace descrivere quel mondo sincretico dove l'antico si incontra con il moderno, un ipotetico ponte che unisce Ermete Trismegisto a Wendell Berry, i culti misterici all'arte della performance. Una eco di istanze che si ripetono, pressoché intatte nel tempo, ma con una estetica differente. A ben pensarci questa fusione tra antico e moderno esiste persino alla base del nostro nome: la teoria Rendhelliana detta Via Magica Mistica (The Magik Way), un iter iniziatico suddiviso in tappe che mirabilmente sintetizza qualsiasi cammino esistenziale. Un cammino che nel nostro caso continua, tra folgoranti intuizioni e altrettante cadute introspettive, dubbi logoranti e passioni brucianti.”
Flavio Domenico Porrati (Nequam) – The Magik Way
“Il mio interesse per il mondo, diciamo, oscuro nasce fin dalla mia tenera età ma il motore principale che mi ha spinto verso questa particolare propensione e stile di vita è la voglia di incontrare i miei demoni. Si perché solamente incontrando i propri demoni possibile conoscerli, gestirli e capire realmente chi si è. A differenza dei culti monoteistici rivelati, che cacciano i demoni io preferisco studiarli per poterli controllare, tutto ciò può essere una semplice risposta ad una sorta di analisi psicologica e cura oppure semplicemente l’ancestrale voglia che l’uomo ha di scoprire il cosmo volto nel suo macro e riflesso nel suo micro. Come nella tavola di smeraldo di Ermete Trismegisto che dice che ciò che sta in basso è ciò che sta in alto e ciò che sta in altro è come ciò che sta in basso noi tutti siamo una proiezione e manifestazione sia del cosmo esteriore che di quello interiore. Il nostro corpo fisico interagisce con l’esterno e la nostra mente interagisce con la nostra anima cercando sia consciamente che inconsciamente di dare delle risposte e in tutto ciò lo studio delle discipline esoteriche ed occulte mi hanno aiutato e mi stanno aiutando nella prosecuzione della mia vita. E’ doveroso specificare che ci sono discipline meditative ben specifiche per ogni tipologia di carattere e cultura, gli orientali usano lo Yoga mentre noi occidentali abbiamo la magia cerimoniale, peccato che molti preferiscano la prima perché è un, diciamo, prodotto ben confezionato e facile da consumare mentre la seconda è fatta di studio e sacrificio. Io ho cercato e cerco ancora di meravigliarmi, perché sono convinto che vivere in modo completo e con stimoli, l’uomo ha bisogno della meraviglia e di comprenderne le sue leggi. Ho avuto la fortuna di avere radici storiche sia nell’Europa del nord grazie ai miei natali tedeschi ma l’origine è dell’Italia del sud e precisamente nel beneventano e li la stregoneria si è fusa perfettamente con una sorta di santeria cristiana, i racconti e le gesta notturne della mia nonna paterna hanno aumentato sempre di più la scintilla della mia curiosità siano a spingermi oltre, oltre il velo della materia e poter immaginare o realmente vivere l’impossibile. Ancora oggi sono completamente rapito e meravigliato verso ciò che non sempre si può spiegare con la mente, perché si sa che la mente…mente il più delle volte, allora lascio ardere il mio fuoco nella testa, lascio vivere la mia parte luciferina che vuole e desidera illuminarsi ed alimentare il proprio fuoco nella testa, perché sono ben conscio di essere parte del grande cosmo e tutta questa consapevolezza mi è stata donata dall’occultismo insieme anche alle sue sofferenze. Puoi innalzarti a filosofo o a semplice folle ma se hai padronanza di dove poggiano i propri piedi e dove è rivolto il proprio sguardo puoi conoscere e controllare il proprio io senza essere disturbato dalle interferenze della vita e godere della meraviglia.”
Ossian – Opera IX
Se ancora non avete avuto l'occasione di visitare la mostra, vi ricordiamo che resterà aperta fino al 27 Gennaio.
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