WORLD TRADE: Voglia di ristampe
Nati da una costola dei Lodgic, autori nel 1985 di un buonissimo disco ‘Nomadic Sands’ dalle sonorità hi-tech/prog, riprese con il progetto World Trade dagli stessi Billy Sherwood (Yes) e Guy Allison (Unruly Child, Michael Thompson Band), accompagnati da Bruce Gowdy (Stone Fury, Unruly Child) e dal drummer Mark T. Williams, turnista per Cher, Don Henley Paul Rodgers, Tina Turner (rip) ed Air Supply. Un progetto ambizioso sfociato con il debutto ‘World Trade’, patrocinato da Derek Shulman in persona (Gentle Giant), A&R della Polygram che mise il quartetto nelle condizioni di registrare l’album con il prezioso contributo con il mago dei suoni Keith Olsen (Fleetwood Mac, Grateful Dead, Foreigner, Santana, Heart, Scorpions, Whitesnake e moltissimi altri): produttore esperto, con un approccio al lavoro particolarmente attento alla melodia ed al riscontro commerciale. Nelle aspettative i World Trade avrebbero dovuto raccogliere il testimone degli Asia, che nei primi anni ’80 fecero incetta di riconoscimenti commerciali, ma a parte qualche passaggio radiofonico non raccolsero i frutti di un esordio ineccepibile sotto ogni aspetto: creato con la scelta di suoni a dir poco favolosi ed arrangiamenti sublimi, che vanno ad arricchire una scrittura luminosa. Inutile stilare aggettivi per descrivere la maestria dei magnifici quattro, che realizzarono un disco in perfetto equilibrio tra sonorità hi-tech/prog/aor: un must anche dopo 30 anni, grazie alla ristampa Rock Candy, a dir poco certosina nel rispettare i suoni e lo spirito musicale dell’album.
P 1989-2023 Rock Candy Records
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