ADAM NERGAL DARSKI: Confessioni di un eretico
Premessa: ho approcciato il libro con un pò di scetticismo dovuto alla mia formamentis cattolica a cui fa da contraltare la curiosità di scoprire cosa si cela nella metà oscura al di là delle barricate convenzionali, dato che la band del protagonista viene tacciata di testi a sfondo satanico. Innanzitutto, c’è da precisare che non si tratta di un vero e proprio libro, ma di una lunga, articolata ed esaustiva intervista che sviscera tutte le fasi della vita di Nergal: l'infanzia, la band, i tour e relativi aneddoti, la lunga e devastante malattia, la vita di tutti i giorni, gli amori, le delusioni derivanti dalle separazioni e relativi strascichi, la partecipazione al The Voice Polacco che gli è valso notorietà e conseguente stalking dei fotografi, le molte critiche, ed infine il suo approccio alla realtà. La prima cosa che salta agli occhi è la bravura dei giornalisti (lavoro a tre mani) che sono riusciti a costruire un percorso inquisitorio grazie al quale il protagonista sviscera un percorso fatto di risposte mai banali, mai concise o elusive anche quando si fanno scomode le domande che investono la sfera privata o che potrebbero creare imbarazzo; ne vien fuori un quadretto particolarmente interessante (anche se la parte relativa all’infanzia è un pò noiosa), di un artista che ha un approccio alla vita molto tollerante nei confronti della diversità di vedute delle persone e delle religioni (nonostante abbia fatto la scelta dell’apostasia – distacco dalla chiesa cristiana – in seguito alla quale ha pubblicato l’omonimo disco coi Behemoth), ed è spinto da un forte desiderio di conoscere ed ampliare i propri orizzonti; restio agli eccessi, disciplinato con il proprio il corpo, amante delle belle cose e dei piaceri della vita ma profondamente rispettoso dell'amicizia. Insomma un personaggio fuori dagli schemi, sempre che tutto ciò corrisponda a verità!
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