GIUSEPPE VERTICCHIO: Ambient Sweet Ambient
Ci sono persone dietro ai monicker, ai nomi dei progetti in cui sono coinvolte. Ed il più delle volte le stesse persone, pur impersonificandosi nella creatura con cui si affacciano sul mondo degli ascoltatori, dei fruitori di musica, ai più risultano ancora del tutto sconosciuti o quasi. La situazione diventa ancora più critica quando si manifesta all'interno di un genere, o di una scena che non vive della ribalta commerciale, né di quella mediatica, nonostante ci siano tutti i presupposti concreti per ribaltare la congiuntura. Nel nostro caso parliamo di ambient e ditorni, e la persona che meriterebbe più attenzione da parte di chi vive e respira musica è di certo Giuseppe Verticchio, autore, musicista e manipolatore di suoni romano attivo ormai da oltre venti anni. La sua dimensione artistica non vive solo di ambient, ma anche di dark-wave, elettronica, musica etnica e molto altro ancora. Considerazione importante che ci permette di valutare Giuseppe come un musicista a tutto tondo, e non lo smanettone alle prese solo con pad e computer in procinto di misurarsi con l'onanismo sonoro esasperato e fine a sè stesso. Il disegno di Verticchio autore è subito evidente già dal primo vagito discografico con il monicker Nimh con una serie di CD-R prima, e la prima uscita ufficiale per un'etichetta nel 2004 con 'Impossible Days' dopo: ambient condito di noise, esoterismo, percezioni industrial e venature sottili rinconducibili all'elettronica più minimale.
Ecco la base portante, l'ossatura attorno cui si muoveranno per poi evolversi nel tempo tutte le sue strutture espressive. Il 2004 è anche l'anno in cui si dà il via alle collabrazioni, ai progetti paralleli, alle uscite con altre realtà simili o di confine. E' il caso di 'Whispers From The Ashes' in coppia con Nefelheim. Da qui in avanti comincia la "vera" carriera di Giuseppe il quale darà voce alle sue inquietudini ed alla sua pace interiore con una lunga sequela di titoli, cominciando dal bellissimo 'Subterranean Thoughts' già recensito su queste pagine - qui la recensione - dove la sperimentazione prende il sopravvento sul resto. Altra tappa fondamentale è l'uscita Nimh/Amon del 2007 per Eibon Records, quel 'Sator' che alle nostre orecchie è risultato più un'esperienza rituale che un disco vero e proprio - ne parlammo qua - straordinario esempio di viaggio sonoro esplorativo che fornisce ulteriori punti di vista d'interpretazione ad ogni nuovo ascolto. Lo stesso anno vede ufficializzarsi la collaborazione Nimh/Amon con il progetto Hall Of Mirrors attraverso il quale si vuole dare forma e sostanza al concetto di oscurità, e 'Reflections On Black' è il primo album a cui ne seguiranno altri tre nel corso degli anni, e sempre di ottima fattura. Un titolo che la dice lunga sui contenuti di un disco - recensione - che non smette mai di affascinare.
Con 'Unkept Secret' del 2008 ritorna il nome Nimh. Verticchio ci prende per mano conducendoci verso i canoni stilistici con cui ha preso piede il progetto, rielaborandoli ora tramite flussi magmatici evocativi e sperimentali. Si registra una crescita creativa che amplia il bagaglio delle possibilità, nuove nicchie biologiche occupate da una costante ricerca interiore - la recensione. Altro disco, altra prospettiva: un viaggio nel suo senso lettarale con 'Travel Diary' - ecco la recensione - dove il musicista per la prima volta forse non si esprime al meglio, ma dove convivono in equilibrio tutte le sfumature che danno corpo alle sue incisioni. L'anno successivo esce 'From Unhealthy Places', altro progetto a nome Nihm/Mauthausen Orchestra. Altri frammenti, altre visioni. Un viatico per esorcizzare il dolore sotto forma di colonna sonora - recensione - che continua ad alimentare un'esistenza sofferente e che non trova pace neanche dopo le riprese, quando le immagini si fermano e scorrono i titoli di coda. Dopo due anni di relativa pausa Verticchio riparte sempre con Nihm sugli scudi - 'Krungthep Archives' - ma proseguono ininterrotte e fruttuose le collaborazioni come nel caso di Maribor con 'De Immenso' (Nimh, Maurizio Bianchi, Mauthausen Orchestra, Andrea Marutti, Stefano Gentile, Gianluca Favaron), Day Before Us/Nimh con 'Under Mournful Horizons' in cui il piano di Phillipe Blanche - musicista francese - rincorre le sofisticazioni digitali di Verticchio. L'alchimia che si viene a creare è altamente emotiva.
Nimh/Antikatechon è un ulteriore progetto datato 2013. 'Out Hunting For Teeth' è una vera e propria discesa negli inferi lungo un itinerario a dir poco raggelante, affollato da esseri ripugnanti e da fantasmi, e da paesaggi granguignoleschi. Ma Giuseppe pare ritrovare serenità l'anno successivo con un'ulteriore nuova idea: Twist Of Fate. In coppia con la moglie Daniela Gherardi dà alle stampe due album - 'Tales from a Parallel Universe' nel 2014, 'September Winds' nel 2016, la recensione - dove la visione malinconia e sentimentale dei due s'imbatte nella strumentazione elettro-acustica non senza qualche difetto, ma certo strapiena di intensità e calore. Nel mentre Nimh continua a produrre album - 'Black Silences' del 2015, prova di forza eloquente questa volta grazie al vorticante utilizzo della chitarra; 'Circles Of The Vain Prayers' targato 2016, lavoro in cui emerge più di ogni altra volta l'anima etnico-ritualistica dell'artista romano, cosi prossimo ed appassionato della cultura del sud-est asiatico (ha vissuto per un anno anche in Thailandia). Il 2017 segnà un'ulteriore progressione con il progetto We Promise To Betray (lo affianca Davide Dal Col, Antikatechon). 'Nothing Is As It Seems' - qui la recensione - alza l'asticella convogliando (dark) ambient e post rock con risultati che nella maggior parte dei casi incantano.
Tutti momenti - ed altri ancora - che racchiudono la vita e la carriera di Giuseppe Verticchio fino a questo momento, perchè le pubblicazioni non si sono certo arrestate. Definirlo il riferimento principe dell'ambient nazionale non lo consideriamo un azzardo, tantomeno un'esagerazione. Ha dato dimostrazione in tutti questi anni di come sia possibile progredire in un mondo sonoro all'apparenza statico, guardando indietro, ma con la mente ed il cuore proiettati verso il futuro. Mille anime racchiuse in una. Strutture e stratificazioni a perdifiato, evoluzioni astrali e rumore bianco, ombre e sprazzi luminosi, ritualismo e filosofia orientale, la mistica e le tenebre, terra e pianeti lontani, cattedrali e magna incadescente, popoli, religioni, sentimenti, ricordi. Un universo personale tracotante di vita e mistero, di struggimento e passione, di viaggi e di dolori quotidiani, di profondità emotiva e disperazione. E per quanto la strada percorsa fino ad oggi sia stata proficua quanto tortuosa - 35 album tra uscite indipendenti ed ufficiali, più svariate altre partecipazioni su album di altri artisti - per quanto la strada da percorrere sia ancora molto lunga, e per quanto non sia ancora del tutto chiaro il modo per raggiungerla, la luce è proprio lì, davanti a noi. Forse...
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