LEAVES' EYES: LOVELORN
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30/07/2004Dov'è finita la bella Liv Kristine? Dov'è finita la sua voce? Dopo il traumatico split con i Theatre Of Tragedy, eccola di ritorno con un album che la rappresenta come meglio non potrebbe. Accompagnata dal compagno Alexander Krull (e quindi dall'intera squadra Atrocity), la bionda Liv si riaffaccia a quelle melodie che tanto l'hanno resa famosa e consacrata nel panorama gothic come una delle migliori interpreti in circolazione. La lontananza di certo non ha intaccato il suo straordinario talento, anzi, probabilmente la sete di rivincita nei confronti di coloro che l'hanno abbandonata l'ha resa talmente forte ed ha accresciuto ulteriormente la voglia di cantare e soprattutto di incantare. Già, perchè questa prova spazza via le ultime uscite dei suoi ex-compagni vicini ad un elettro-pop improbabile che non può che star stretto ad una cantante che ha ancora tanto da dire. "Lovelorn" mette in mostra la suadente voce della musa norvegese presentando canzoni atmosferiche e sognanti ("Norvegian Lovesong", la title-track, "For Amelie" e "Into Your Light") che si adattano stupendamente all'intenzione dolce, romantica e sensuale del disco che evidenzia nella sua ammaliante vena sinfonica il richiamo agli ormai lontani Theatre Of Tragedy ("Tale Of The Sea Maid" ed "Ocean's Way" in cui c'è spazio anche per l'aggressività dello screaming maschile, presente anche nell'oscura "Temptation"). Un ritorno al passato in grande stile, qualitativamente eccelso ed emotivamente travolgente che, a mio avviso, sublima con tutta la sua grazia nell'ascolto di "Secret". Ben tornata Liv.
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