VOYAGER: ELEMENT V
data
15/02/2005E' sempre bello essere al cospetto dei "primi vagiti" di una nuova band, gli australiani Voyager, che tenta di crearsi un proprio stile all'interno dell'affollatissimo panorama musicale mondiale avendo come base di partenza il progressive. Ma è proprio qui che inizia il bello: il quintetto della terra dei canguri riesce nel difficile intento di miscelare vari stili musicali ottenendo un risultato finale ben amalgamato e musicalmente melodico anche se maledettamente aggressivo. In questo "Element V" potete trovare veramente di tutto: progressive di classe, intro neoclassico-folkloreggianti ("Sic Transit Gloria Mundi"), sfuriate estreme, voci melodiche ed evocative che si trasformano in growl potenti ed incisivi, tastiere dal sound tanto caro a Mr Arjen Lucassen ("To The Morning Light"), assoli di chitarra al fulmicotone. Insomma di tutto è di più, tantissime influenze perfettamente incastonate nelle varie tracce; il songwriting è sicuramente di gran caratura ed è sorprendente per una band al primo cd dimostrare una maturità compositiva e tecnica di cotal grandezza. Le quattordici tracce scorrono donando mille sensazioni all'ascoltatore ora ammaliandolo, ora sorprendendolo, ora colpendolo col cantato caustico di Daniel Estrin, che riesce a cambiare in modo molto convincente stile ed interpretazione brano dopo brano: sicuramente un debut album molto positivo che deve far rizzare le orecchie agli amanti del metal potente e progressivo La produzione è di ottimo livello e dona quella potenza e quella limpidezza dei suoni che dà il tocco inpiù ad un album di sicuro valore e che a mio parere verrà apprezzato di più col tempo.
Commenti