VINTERSORG: TILL FJALLS
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27/10/2002Dopo il debutto sul mercato discografico col mini-cd "Hedniskhjartad", "Till Fjalls" rappresenta la prima prova sulla lunga distanza per Vintersorg. Il geniale artista svedese dimostra come la sua prima opera non fosse un colpo isolato e sforna un disco di valore assoluto: la formula è la stessa, un viking metal dalle forti tinte folk ed epiche accompagnato da influssi black. La differenza è che in "Till Fjalls" il tutto è ancora più maturo ed efficace che in precedenza, tanto che ogni singolo brano è di per se un piccolo classico. Già con l'apertura (affidata all'intro "Rundans") si respira un aria fiabesca e affascinante, ma subito seguono due bordate epiche e magniloquenti come "For Kung Och Fosterland" e "Vildmarkens Fortrollande Stammer", che si muovono tra riff regali ed eleganti, ma sempre epicizzati a dovere dalla magica voce di Vintersorg, senza contare le coloriture black sempre presenti. La title-track si apre con un giro di pianoforte commovente, ma che lascia presto il posto ad una musica epica e trascinante, ma segnata da un velo di malinconia tangibile.Seguono la regale "Urberget, Aldst Av Troner" (dove sembra realmente di essere sospesi in cima ad innevate e maestose catene montuose) e il dolcissimo intermezzo per piano e voce, da applausi, di "Hednad I Ulvermanens Tecken". Il disco prosegue con la violenta "Jokeln" in cui si notano forti reminescenze dei primissimi Borknagar (ironia della sorte band in cui il musicista svedese svolge, ora, il ruolo di cantante); ma il meglio deve ancora venire, ed assume le sembianze di "Isjungfrun" un brano incredibile (forse il migliore del disco) dove la voce divina di Cia Hedmark (che non a caso Vintersorg vorrà nel suo progetto folk Otyg) fa letteralmente sognare sopra un tappeto musicale paradisiaco...assolutamente da brividi il finale elevato al massimo dal duetto vocale tra Cia e Vintersorg. "Till Fjalls" si chiude con le bordate epiche e sontuose di "Asatider" e "Fangad Utav Nordens Sjal", quest'ultima ancora marchiata a fuoco da Cia Hedmark (fate un monumento a questa donna). Anche in questo disco Vintersorg suona egregiamente buona parte degli strumenti, seppur codiuvato da alcuni guests che contribuiscono alla causa; da segnalare come anche in qui al posto di una vera batteria operi la drum machine, il che rappresenta l'unico difetto di questo immenso, affascinante e bellissimo cd: un disco consigliato a tutti, anche a chi non ha mai amato il black metal, qui c'è molto di più...
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