VANNA: VOID
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18/07/2014I Vanna sono tra le hardcore band statunitensi che col passare degli anni sono riusciti a evolvere il proprio stile evitando di rimanere in compartimenti stagni, dando nuovi imput al proprio DNA e spesso e volentieri rischiando di proprio. Ma d'altra parte far parte della scena di Boston (tra le più oltranziste della scena d’Oltreoceano), è uno status che ti porta a essere coraggioso dalla nascita, ed è quindi lecito notare quanto i Vanna abbiano a cuore questa evoluzione. Sulle loro pelli ne hanno vissute di ogni, dall'entusiasmo di un contratto con Epitaph a momenti di disagio generale dove problemi di formazione e dischi non sempre riuscitissimi misero in grossa difficoltà il combo. Momenti difficili che sembrano essere ormai passati ascoltando 'Void', quinto capitolo in studio del combo capitanato da Davey Muise licenziato dalla sempre attenta casa discografica statunitense Pure Noise. Stiamo parlando di un disco "nervoso" che trasuda emozioni e storie di un cantante che non ha alcuna remora nello sputare fuori ogni singolo pensiero, dal più ingombrante alla considerazione più comune. Tutto con la stessa veracità e furia che contraddistingue il suo modo di interpretare il ruolo di frontman. Una band vera, insomma, capace di regalare all’ascoltatore un lavoro decisamente live-oriented e arrembante, dove il metalcore ha ben poco a che fare con i Nostri, ormai orientati in maniera decisa verso territori post-hardcore/apocalittici come sembrano testimoniare brani come "Humaphobia" (forse l’episodio più estremo mai partorito dai Vanna), e "Youth Decay". Non mancano poi momenti più soft (ma non privi di carattere), come il singolo "Digging" e "Personal Crosses". 'Void' è quindi da annoverarsi tra le migliori produzioni di questo 2014, prodotto da quel genio del male quale Will Putney (un nome? Destrage), che ha saputo dare ancor più foga a questo piccolo gioiello.
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