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VAN HALEN: 5150

data

24/08/2003
95


Genere: Melodic Hard-Rock
Etichetta: Warner Bros
Anno: 1986

Siamo nel 1986, e David Lee Roth ha da poco lasciato i Van Halen (a quanto pare, per i continui litigi con Eddie) per intraprendere una nuova carriera da solista. Mentre i più cominciano a far circolare le voci della possibile fine dei Van Halen vista la dipartita del biondo frontman americano, la band decide di uscire allo scoperto e di contattare il red rocker dalle origini messicane Sammy Hagar. Naturalmente molte ombre si annidano sulla strada dei fratelli dal binomio olandese, ombre che vengono letteralmente spazzate via quando sul mercato viene gettato il primo album dell'era Hagariana, dal titolo "5150" (un omaggio agli studi di registrazione della band, che hanno proprio tal nome). "5150" è infatti uno dei lavori epocali del rock in genere, capace di catturare il cuore di milioni di rockers ed amanti delle follie chitarristiche di Eddie grazie alle stupende melodie intervallate al superbo guitar-working dell'ormai mitico guitar-player. Dopo l'apertura a tutto gas della rombante "Good Enough", eccoci già di fronte ad uno dei VH's classics di sempre, perché "Why Can't This Be Love" rappresenta dopo "Jump" il singolo che ha ottenuto il miglior piazzamento nelle charts americane, raggiungendo addirittura il terzo posto tra i singoli più venduti all'epoca (bei tempi gli 80's !!!). E dopo questo vero e proprio assaggio di storia, ritorniamo a spingere sull'acceleratore con l'up tempo di "Get Up", per lasciare successivamente il posto ad un altro degli inni della band dei fratelli Van Halen. "Dreams" è infatti un immenso concentrato di melodia ultra-trascinante, incentrata sullo stupendo lavoro di tastiere egregiamente suonate dal mitico Eddie e impreziosita dalla voce di Sammy Hagar capace di conferire alla song un'impronta indelebile ed imprescindibile. Con "Summer Nights" si torna a respirare l'aria tipica delle innovative invenzioni del guitar-working di Eddie, e apprezzabilissima risulta la successiva e trascinante "Best Of Both Worlds". E quando già l'ascoltatore inizia a provare una sensazione di assoluta soddisfazione, eccolo catturato dalle dolci e profonde note di "Love Walks In", una tra le prime (se non la prima) songs composte insieme dalla band dopo l'arrivo del red rocker messicano. Una voce calda e unica come quella di Sammy Hagar fa da coro ad una delle più belle canzoni mai scritte dai Van Halen, conclusa egregiamente da un mini solo di batteria di Alex veramente stucchevole. Così terminato il lentone di turno, eccoti la title-track, una guitar-oriented song da bersi tutta d'un fiato viaggiando tra gli spericolati riffing dell'olandese volante, la quale lascia a sua volta spazio alla sperimentale "Inside", forse il brano che meno ho assimilato in tutto il lavoro. Non so se sono riuscito a descrivervi quale grande caratura musicale sia presente in questo album, ma so di certo che "5150" è il classico cd che non può assolutamente mancare all'interno della discografia di un qualsiasi rocker che si rispetti.

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