VAN HALEN: A DIFFERENT KIND OF TRUTH
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09/02/2012Tasto play dello stereo partendo dalla seconda traccia ("She’s The Woman") e lasciamo scorrere l’attesissimo 'A Different Kind Of Truth', pubblicato a soli 14 anni da quel 'Van Halen III' che vedeva Gary Cherone, transfugo dagli Extreme, dietro al microfono. Tralasciata "Tattoo", il peggior singolo di sempre del gruppo californiano, i Van Halen ci riportano con un lungo balzo ai primissimi anni '80, periodo in cui spopolarono con 'Women And First Children' e 'Fair Warning'. Volutamente sono tornati a riproporre un sound grezzo, in taluni brani anche decisamente heavy ("China Town", "Bullethead", "As Is" ed "Outta Space"), ed il riavvicinamento con l'ex nemico Diamond Dave sta a dimostrare le intenzioni dei due fratelli. Preparatevi all'ascolto di un ottimo album rock targato VH, gli anni scorrono inesorabilmente, ma la classe non è acqua: Eddie era e per sempre sarà un fenomeno, l'icona per eccellenza della chitarra rock è tornata in gran spolvero. Il suo strumento è protagonista assoluto intorno al quale ruotano da sempre le fortune dei VH, ed 'A Different Kind Of Truth' raccoglierà i meritati successi internazionali. Tra le nuove leve, duole dirlo, ma vi è la totale mancanza di risposte credibili ad un dinosauro del rock come i VH: quale altra band al mondo sarebbe in grado di scalfirli? Parliamone! La scrittura dei brani, come da tradizione, si divide tra cavalcate rock (spettacolari!) e diversement vari, giocando a rileggere il blues ed il country in chiave personale. Infine, menzione per il lavoro svolto da Alex, batterista che ha vissuto all'ombra del fratello, ma che in fatto di drumming porta avanti il proprio marchio di fabbrica con raro talento. E Wolfgang? Non sappiamo se abbia avuto modo di partecipare alle registrazioni (che il basso sia stato suonato dal padre?!), certamente ci manca la simpatia di Michael Anthony.
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