HEX A.D.: Astro Tongue in the Electric Garden
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04/09/2020I norvegesi Hex A.D. vantano, compresa questo, quattro capitoli in studio, full-length che, via via, si sono impreziositi con nuove particolarità, restando ancorati però al doom. Parliamo di livree rock, con vetusti richiami al passato psichedelico ed al progressive. Un sound solido, che mostra di sé lucentezza metal, ma che non sconfina mai completamente nel concetto più estremo dell’heavy e del già sopra citato doom. Brani ricchi di cambi di tempo, con un crescendo epico ad aleggiare sul lavoro. Parliamo di Cathedral, già in copertina presenti visto che è stata creata dall’artista che ha confezionato negli anni i lavori degli inglesi, ma anche di più classici Candlemass. A conti fatti, al di là dell’immagine sul disco, i Cathedral restano tra i meno citati dal progetto, la cui alternanza di organo e sonorità retrò, riporta al passato di Black sabbath ed Uriah Heep. Proprio l’aspetto più hard rock qui prende forma, accostato da cadenze monolitiche e deliziosi intermezzi progressive. Astro Tongue in the Electric Garden è una piacevolissima sorpresa, raffinatezza e concretezza in un unico flusso di emozioni, con un elegante retrogusto di anni settanta a scrivere nuovi solchi sui cuori dei più nostalgici.
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