THREE: THE END IS BEGUN
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29/08/2007Nati nella metà degli anni 90, gli americani Three sono arrivati al quarto album (contando "Wake Pig" di cui si hanno scarse notizie dalla bio): il combo con base a New York arriva sulle pagine di Hardsounds con un platter composto da 14 canzoni. Il genere proposto è un prog rock a stelle e strisce, accostabile in molti frangenti (sia come melodie che come timbrica vocale) ai loro conterranei Spock's Beard. Il risultato dell'impegno del quintetto nordamericano è un prodotto vario e molto particolare, che di sicuro dividerà gli ascoltatori: non è certo semplice, infatti, passare da una canzone all'altra fra ritmiche lievemente prog, easy rock e ammicammenti al pop d'autore. E' difficile rendere bene l'idea della commistione di idee, stili e particolarità che si fondono dando come risultato il "Three-sound": quello che è certo è che il combo ha lavorato molto bene in fase di songwriting, visto che il tutto è ben concepito, assemblato e suonato. La dolce "Been To The Future", la strana ed ottantiana "My Divided Falling", la pop-oriented "Serpents In Disguise" sono solo piccoli esempi dello stile eclettico e difficilmente catalogabile dei Three: molto più facile mettersi le cuffie, accendere lo stereo e calarsi nell'ascolto, consci di essere alle prese con un platter spiazzante e variegato, ma che sa donare sensazioni interessanti e di valore. E' sempre un piacere avere la possibilità di far conoscere al pubblico una realtà come questa, visto che nei negozi, a mio avviso, si trovano troppi album (e gruppi) fotocopia che non fanno altro che intasare il mercato, facendo perdere all'ascoltatore il focus sulle band veramente valide; ed i Three, naturalmente, fanno parte di quest'ultimo gruppo. La produzione è di ottimo livello e la cover è strana e ben curata: in definitiva un prodotto buono, figlio del modo di concepire la musica negli States; sicuramente la Metal Blade ha fatto bene a mettere sotto contratto questi ragazzi, che risultano capaci di mischiare i generi risultando freschi anche senza aver inventato nulla di nuovo.
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