URFERD : Resan
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08/07/2022Ritualismo, ambient e citazioni folk sono il pane di Urfed, one man band che vede protagonista Daniel Beckman, polistrumentista amante delle atmosfere dark. Resan vive di momenti più ritmati, per poi diventare più intimista a tratti, mescendo malinconia ad un canto di battaglia, come se si volesse combattere un nemico rinvigorendo il proprio esercito con riflessioni profonde, consapevolezza ed amore per la propria terra. Non c’è nulla di “festaiolo” in questo album, contemplativo e capace di mostrare una dignità fatta di tradizioni e di ambientazioni sciamaniche. In molti tratti il progetto ci ricorda i Wardruna, per capacità di trasmettere e rappresentare sentimenti e sfumature dei medesimi. Nel silenzio di una notte illuminata da una luna crescente, il passo silente di una colonna di anime viene scandito da un disco che emotivamente riesce a rapirci, spiriti che si uniscono a questo pellegrinaggio verso una natura incontaminata, troppe volte dimenticata e violentata da un’umanità che l’ha troppo spesso ignorata. Una poesia scivola negli otto brani di Resan, susurri e poi un crescendo costante che ci porta verso un cielo terso che ci eravamo dimenticati di osservare e che è sempre stato lì, proprio sopra di noi.
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