THE NEW GROVE PROJECT: FOOL'S JOURNEY
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03/01/2006Questo "The Fool's Journey" ha una storia strana e bizzarra visto che viene originariamente composto e registrato nel 1984 da Ingemar Hjertqvist e Per Sundbom ma vede la luce solo nel 1996. La band ha dna svedese anche se Ingemar risiede in Svizzera da molti anni: il disco deve quindi essere visto nell'ottica di un platter di puro prog rock settantiano svedese (alla Kaipa per intenderci) creato negli anni ottanta, quindi ad un decennio abbondante dal boom del progressive rock. Le sette tracce di questo "The Fool's Journey" risultano solari e tecnicamente ineccepibili: la strumentale "Prelude" apre la strada al sound ritmato di "My Uncle", in cui il basso di André Schornoz si fa sentire in modo prepotente aprendo la strada alle tastiere che ricamano interessanti melodie. "Where Am I Going From Here" vive sulle ottime individualità dei chitarristi e sulla voce strana di Ingemar, mentre la seguente "Decision" risulta essere traccia malinconica e pacata, che si dipana inizialmente suadente e sognate per poi finire in un ritmo tipicamente prog. La strumentale title track si avvale dell'eccellente tocco del grande Roine Stolt (ebbene si, è lui che ha suonato la chitarra in questo disco!) ed è infatti questa la canzone in cui si sentono più forti e delineati i richiami ai Kaipa. Il disco si conclude con due tracce: la progressiva "Anguish", in cui al voce di Ingemar a me ricorda l'Alice Cooper più sulfureo ed evocativo e la conclusiva "The Ladder" che a mio parere recchiude in sè tutte le caratteristiche del sound della band. Un'ottima produzione ed una cover non eccezionale ma carina chiudono la recensione di un disco che farà felici i fans del prog rock tecnico ma anche fortemente emozionale: acquisto obbligato per chi adora queste sonorità, vi assicuro che non ve ne pentirete...
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