LONELY ROBOT: A Model Life
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29/09/2022John Mitchell torna dopo due anni di assenza con un nuovo lavoro del suo progetto solista. Questo album nasce dopo un periodo di difficoltà e da questo prende forma anche il titolo ‘A Model Life’. All’infuori delle motivazioni personali che hanno portato alla sua nascita questo disco, rappresenta un nuovo passo nello sviluppo artistico di Mitchell, in quanto si distacca dal precedente ‘Feelings Are Good’ che presentava sonorità più artificiose anche dal punto di vista della voce. Questo non vuole però dire che era un lavoro meno riuscito, semplicemente si tratta di due momenti differenti della carriera del polistrumentista irlandese. Inoltre, da un punto di vista vocale e di scelte di stile che mescolano sonorità marcatamente prog rock a quelle del pop melenso, riuscendo a trovare un giusto equilibrio, questo disco non ne fa eccezione: con tracce in cui la parte tecnico-stilistica del primo sconvolge e ribalta la melensosità del secondo, donando a parti come l’attacco di “Raining King” e la linea di chitarretta (capirete quando arriverete a quel punto) di “Duty To Care” un sapore che non fa decadere le intere tracce ma viene ben ibridato nell’insieme. Stesso discorso si può fare dell’utilizzo di un effetto vocale simil autotune che si sente applicato in diverse parti delle canzoni dell’album. In conclusione si può dire che album è un buon modo di provare a portare all’ascolto di lavori più raffinati eventuali persone che preferiscono sentire la musica come sottofondo e non come una vera e propria attività, in quanto si può prestare bene anche ad un livello più disimpegnato di fruizione senza però venir meno agli altri livelli più impegnativi. In parole povere è pane adatto a tutti i denti.
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