ASMEGIN: HIN WORDENDE SOD OG SO
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09/11/2003Se l'ala più pura ed oltranzista della scena black norvegese appare un pò sonnacchiosa, quella più sperimentale sembra vivere, mai come ora, una vera e propria esplosione: Borknagar, Arcturus, Solefald e molte altre band, che dal black erano partite, stanno oggi rivoluzionando un genere che ha sempre fatto della coerenza e dell'aderenza a certi canoni una propria bandiera.
Gli Asmegin con questo debutto, non si inseriscono propriamente nella corrente avantgarde black norvegese, piuttosto si presentano con un folk-black metal(accompagnato da sprazzi death) molto elaborato ed elegante, che grazie all'apporto di numerosi guest musicians (primo fra tutti Lars A. Nedland dei Solefald alle clean vocals) impegnati nell'uso di strumenti tradizionali e nell' accompagnamento vocale, riesce a raggiungere una credibilità ed un accuratezza raramente riscontrabile in prodotti di questo tipo.
Quello che ne viene fuori è un disco piacevolissimo (con suggestive liriche in norvegese) che se ai primi ascolti può risultare un pò ostico, successivamente rivela tutto il suo valore; in certi momenti, grazie anche alle vocals del già citato Lars A. Nedland, sembra di sentire dei Solefald in versione folk, anche se la band ha una propria personalità e un proprio sound riconoscibile. Al riguardo l'opener "Af Helvegum" è indicativa: muovendosi tra sprazzi black e momenti bucolici di sapore folk, creati da archi e voce femminile. Ma degni di menzione sono anche "Over Aegirs Vidstrakte Sletter" e "Efterbyrden" dove si crea una suggestiva polifonia tra vocals black e voci pulite femminili e maschili.
Comunque tutti i brani si assestano su livelli compositivi molto alti e soprattutto rivelano un omogeneità stilistica e compositiva che è cosa rara in un debutto. Certo non mancano i difetti; prima di tutto alcuni pezzi potevano essere sviluppati meglio e maggiormente, così come la fusione tra parti folk e black appare in certi punti un pò forzata, infine la produzione seppur chiara e definita manca della potenza e della grandeur che il genere richiederebbe. Al di là di questi difettucci, il debutto degli Asmegin è comunque un disco molto valido, che merita la vostra attenzione e che soprattutto lascia aperti grandi spiragli per l'affermazione di una nuova stella nel panorama norvegese.
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