THE MORNINGSIDE: Letters From The Empty Towns
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26/11/2014Per coloro i quali hanno una vaga idea di ciò che i The Morningside hanno prodotto fino al giorno prima che uscisse questo disco (parliamo di gothic doom/death tra Paradise Lost e Katatonia), beh, resterete stupefatti dal deciso cambio di coordinate stilistiche (forse è il caso di dire dalla mancanza di direzione visto che ne seguono diverse contemporanemente) intrapreso dal combo moscovita. Molto probabilmente si saranno sottoposti ad infiltrazioni endovenose massive di Carcass periodo 'Necroticism - Heartwork' - 'Swansong', heavy metal (oltre le influenze già citate sopra), e thrash/death melodico perchè qui ci sono pari pari le ritmiche e gli assoli dei su menzionati album intervallate da tracce acustiche a base di arpeggi pinkfloydiani. Onestamente non capiamo il nesso logico di questo lavoro, sembra una compilation ad opera di una qualsiasi label che mette in un unico format diverse band del proprio roster; partendo dai Katatonia di 'Brave Murder Day' in "Deadlock Drive", ai Carcass di "Sidewalk Shuffle" (qui si va oltre il plagio di Corporal Jigsore Quandary), e "Immersion", dai Pink Floyd di "The Letter" ai Darkane e Soilwork in "On The Quayside", dall'heavy metal classico venato di thrash moderno con tanto di duelli di asce che si rincorrono e svisano in "One Flew (Over The Street)", ai Dream Theater di "Deadlock Drive" senza una soluzione di continuità, e senza una logica plausibile, ma intersecando il tutto con risultati di tutto rispetto. La produzione, i suoni, gli arrangiamenti, la tecnica e l'esecuzione sono di gran livello, tranne la voce (come per le uscite precedenti), screaming esageratamente esacerbato che non migliora nemmeno nelle clean vocals. Non lesinano qualche virtuosismo con assoli, riff, arpeggi e contrappunti in "Ghost Lights" che si inseguono in un continuo divenire. Insomma, un'accattivante rebus che detto così sembrerebbe stridere, ma la riuscita è fuor di dubbio.
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