TERRORIZER: DARKER DAYS AHEAD
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18/09/2006L'annuncio della reunion dei Terrorizer è stato accolto in maniera un po' scettica dai molti supporter, nonostante il gruppo non si fosse mai sciolto ufficialmente. Era del tutto prevedibile che Jesse Pintado avesse tutta l'intenzione di uscire con un nuovo lavoro visto che era rimasto orfano dopo la (dolorosa) dipartita dai Napalm Death del 2004, ma non che volesse marchiare questo stesso album con la scritta Terrorizer; un monicker diventato leggenda dopo quel "World Downfall" uscito nel 1989, un album rivestito di quell'aurea che alleggia intorno un po' a tutti quei dischi diventati di culto man mano che passano gli anni. Della formazione di "World Downfall" sono rimasti i due elementi essenziali ed insostituibili: ovvero Pete Sandoval e ovviamente lo stesso Jesse Pintado, mentre Anthony Rezhawk dei Resistant Culture e Tony Norman (Monstrosity e Morbid Angel) dimostrano di essere solamente due (validissime) comparse. Dopo diciasette anni "Darker Days Ahead" suona ancora dannatamente Terrorizer: dalle randellate di Pete Sandoval al lavoro di Pintado, tutto o quasi sembra essere rimasto sostanzialmente invariato, nonostante un sottile rallentamento nell'esecuzione (vedi ad esempio la versione 2006 di "Dead Shall Rise") a favore di un flavour più oscuro. Se si esclude la pretesa di riascoltare un lavoro che eguaglia "World Downfall", da questo gruppo non ci si poteva aspettare di più: si mantiene un livello qualitativo discreto per tutti i 40 minuti e con una "Blind Army" e una "Crematorium" non mancano certo i violenti scossoni, grazie a quel Pintado che in tutti i gruppi in cui ha militato (dai Napalm Death ai Lock Up) ha sempre cercato di portare l'esperienza maturata nei pochi anni di vita della SUA (e sottolineo sua) band madre. Il ritorno alle scene è avvenuto quindi con un disco discreto, che probabilmente sarebbe stato meglio non marchiare come Terrorizer, ma la commistione di Hardcore\grind, thrash e Death Metal è tornata a saccheggiare nuovamente questo mondo alla rovina, rendendo ancora più amara la notizia della recente scomparsa di un pilastro della musica estrema come Jesse Pintado, avvenuta il 27 agosto scorso. Certo, quando i Terrorizer si formarono erano degli autentici pionieri, da quel punto di partenza ci si è spinti ancora oltre, ma nel 2006 l'impatto genuinamente selvaggio di questa band mantiene inalterata la sua spinta propulsiva. Come disse Justin Broadrick per "Scum" dei Napalm Death, i Terrorizer hanno rappresentato "la morte della musica per come la si era intesa fino ad allora". Così li vogliamo ricordare.
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