MAGRUDERGRIND: II
data
19/02/2016Immagina un terribile torturatore ti rapisca e rinchiuda in una stanza grande pochi metri, senza vie d'uscite, ma con la giusta quantità di luce per vedersi attorno senza affaticare la vista. Una finestra sul tetto si apre e chiude in continuazione, per almeno quindici volte, per un lasso di tempo incalcolabile che però sono solo poco meno di ventiquattro minuti, lasciando cadere un candelotto di dinamite acceso alla volta. La miccia è corta, la paura prende il sopravvento e inizi a correre come un forsennato da un lato e l'altro alla ricerca d'una via d'uscita, come un topo in gabbia impazzito. Sbatti, ti agiti, graffi le dita sul pavimento fino a strappare le unghie, rassegnarti al tuo destino, per poi ogni volta perdere un battito del cuore scoprendo che la miccia si spene da sola prima di toccare la polvere da sparo. E così in continuazione per quindici fottutissime volte, la peggiore delle torture. Quando tutto si conclude, quando anche l'ultimo candelotto ha fatto cilecca, ti risvegli nel letto sudato, con le mutande sporche dei liquidi corporei rilasciati per il terrore. Ti senti al sicuro accorgendoti che sei nel tuo letto, protretto dalle mura casalinghe, ma niente ti cancellerà più il timore di chiudere gli occhi e ritrovarti rinchiuso in quella stanza per sfuggire da quei quindici candelotti. E se uno di loro esplodesse? 'II' dei Magrudergrind; semplicemente il miglior incubo che ho fatto questo mese.
Commenti