BUFFALO GRILLZ: Martin Burger King
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25/02/2017L’eterna diatriba tra i fan del death/grind si snoda tra chi è legato all’old school, con quei suoni caotici ma umani (fino all’avvento di Scott Burns che omologò le produzioni nei suoi Morrison Studios), e chi al deathcore moderno, intricato, triggerato e ribassatissimo nelle sonorità che spesso le band autrici non riescono a riproporre fedelmente dal vivo. Nei Buffalo Grillz le due anime convivono, attitudine old school e sound decisamente moderno grazie al lavoro svolto dietro la consolle da Marco ‘Cinghio’ Mastrobuono nei Kick Recording Studios di sua proprietà. Una sana voglia di cazzeggiare traspare immediatamente dai titoli dei brani "Cradle Of Findus", "Carne Diem", "Scooby Doom", "Campari Sodom", "Ponzio Pilates", nonché dagli intro presi dai film di Lino Banfi, o dalle canzoni dei cartoni animati degli anni 80 (L’Uomo Tigre), ma quando inizia la musica resta ben poco da ridere, la band fa maledettamente sul serio ed il minimo comune multiplo del disco è la muscolarità della sezione ritmica, straight in your face, per tutta la durata del disco; basta l’iniziale "GG Aulin" a darvi l’idea di cosa si prova a fare un frontale a tutta velocità contro un pilone di cemento armato dell’autostrada. Dal vivo la band non ha nulla da dimostrare, tenuto conto sia della lunga militanza, sia dei precedenti di ogni singolo membro (Undertakers, Dr. Gore, Hour Of Penance, The Orange Man Theory), che gli hanno valso il riconoscimento di All Star Band del grind nostrano. Ricordo che rimasi sbalordito quando nel 2013 li vidi di spalla ai Brutal Truth (una delle influenze insieme a Nasum, Criptopsy e Napalm Death), in formazione c’erano ancora Matteo Zibbo alla batteria e Luciano Gux Robibaro al basso; i nostri asfaltarono letteralmente gli americani in termini di violenza, potenza, velocità, performance e sound, e come termine di paragone stiamo parlando dei Brutal Truth una delle band che ha portato il grind a livelli mai raggiunti prima. Un treno lanciato a folle velocità a cui sono stati tagliati i tubi dei freni, una macchina da guerra perfettamente oleata che quando rallenta fa uscire dei pezzi industrial grind di letale bellezza - "Le Bestie di Santana" e "Carne Diem", ergo scansatevi - pena inhuman devastation.
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