LENG TCH'E: Razorgrind
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29/09/2017Sette anni fa l'album 'Hypomanic' rappresentò per la band belga il disco del grande salto, con l'accordo con la Season Of Mist a suggellare il tutto. L'etichetta francese non mette fretta a nessuno per fortuna, ma bisogna ammettere che sette anni sono molti nel mondo grindcore. Questo nuovo 'Razorgrind' fa quindi alzare le aspettative, pur sapendo già in partenza che le efferate mazzate degli esordi, e tutte le ferite sanguinanti minacciate dal nome scelto sono da tempo belle che andate. Detto questo arriviamo al punto, determinato principalmente da tre brani: "Stentor Of Doom", "The Red Pill" e soprattutto "Guinea Swine" coi suoi geniali accompagnamenti iniziali e finali di tastiera seventies. Se non fosse per questi tre episodi, ridurremmo Razorgrind all'ennesimo buon disco dei Leng Tch'e, con più melodia che ruvidezza, ma comunque stabordante di energia, che trova il suo apice in "I Am The Vulture", il cui break finale dà una bella lezione a molte band metal core, quelle che dei break fanno la loro ragione di vita.
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