TAZ TAYLOR BAND: STRAIGHT UP
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28/04/2009Avevo lasciato il buon Taz Taylor alle prese con un debut album positivamente riuscito, un lavoro che aveva messo in mostra le qualità di un chitarrista dal marcato gusto esecutivo e dal tocco rock tipicamente seventies, accompagnato al meglio da una grande voce come quella del noto Graham Bonnet. E così, a tre anni di distanza dall'appena citato lavoro, i tempi per una nuova release discografica sono senza dubbio maturi, motivo per il quale mi trovo qui a discutere in relazione a 'Straight Up', secondo capitolo in studio del progetto a firma dell'axeman britannico. Il nuovo cd vede questa volta il coinvolgimento dietro al microfono di Keith Slack, vocalist salito agli onori delle cronache per il proprio operato all'interno di Steelhouse Lane e MSG, e ora alle prese con un sound di estrazione maggiormente settantiana. Il primo elemento che salta all'orecchio nel confronto tra 'Straight Up' ed il proprio predecessore è una produzione qui putroppo livellata dal punto di vista qualitativo, caratteristica che tende purtroppo a limare il risultato finale di un cd che sa invece offrire dei validi momenti di intrattenimento nel suo tipico incedere class rock, il tutto anche grazie all'estroso tocco del grande Don Airey in un paio di episodi del disco. Ciò nonostante le ottime performances esecutive di Taylor e Slack hanno saputo risollevare almeno in parte le sorti di un cd che, come lecito attendersi in relazione a quanto detto, non riesce a reggere il confronto del più incisivo 'Welcome To America', finendo così nella cerchia dei secondi capitoli non all'altezza dei promettenti debutti, forse una delle massime maggiormente in voga sia nel mondo musicale che in quello più squisitamente cinematografico. Se la prima era buona insomma, per la seconda è necessaria una piccola riserva.
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