SQUEALER: THE CIRCLE SHUTS
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09/10/2008Vent'anni di Power teutonico non sono una storia da poco, e quando i riconoscimenti arrivano da piccole bands quali i Judas Priest significa certamente che c'è qualcosina che vale la pena ascoltare. Purtroppo però i tedeschi Squealer, orfani (letteralmente, a seguito di un incidente stradale avvenuto nel 2005) del frontman Andy Allendörfer, non sembrano ancora essere in grado di recuperare la rotta: l'ingresso del nuovo singer Norbert Vornam, in sostituzione del primo successore di Andy, Gus Chambers, non restituisce lo smalto alla band e non solleva le sorti di un disco di per sè piuttosto mediocre. Certo non si poteva augurarsi che il semplice cambio del cantante risolvesse una situazione ancora pesante e destabilizzante per il gruppo, ma c'è da dire che Vornam fa una parte alquanto anonima. Per quanto poi concerne il songwriting, delude non poco rilevare una tendenza modaiola che avvicina di molto la produzione a quelle da MTV: un po' di giri alla Anthrax più commerciali con spunti dal Punk poppettaro all'U.S. Power da stereotipo non si sposano certo con la tradizione che la combo ha portato avanti per tanti anni. A questo punto lascia parplessi tentare una valutazione di questo 'The Circle Shuts': se da un lato i pezzi sono piuttosto catchy e degni di uno stile da mainstream moderno e commerciale, dall'altro il disco in questione c'entra davvero poco con ciò che gli aficionados cercano in un lavoro degli Sqealer. Lungi dal sostenere la necessità di non modificare mai il proprio sound, viene comunque da chiedersi quali siano le motivazioni alla base di una scelta così radicale. Certo è che, se la strada scelta è questa, si poteva almeno tentare di porsi in manieera innovativa senza inquadrarsi in una fetta di mercato già di per sè satura e ripetitiva.
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