THE ROCKER: ITALIAN BASTARDS
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08/06/2010Edo Arlenghi merita stima, punto. E' infatti grazie a personaggi come lui che il rock 'n' roll, oggi, continua prepotentemente ad esistere, trasudando quella fame e quella voglia di emergere che, da sempre, sono state ad appannaggio in particolare dei nomi che al contrario di altri ce l'hanno fatta. Lui, il buon Edo, se n'è sempre fregato delle mode e delle vomitevoli contraddizioni della scena di casa nostra, calcando i palchi di mezza penisola in occasione di classiche date live, esposizioni più o meno usuali all'interno di fiere di endorsement e compagnia bella, e supporto a nomi consacrati del verbo hard-rock internazionale. Quello che Edo ha incarnato, nel tempo, è il puro spirito rock 'n' roll di chi la musica la respira ancora come elemento vitale, circondandosi di figure totalmente dedite alla causa come i grandi Walter Caliaro (Edge Of Forever), Fortunato Saccà (Tozzi, Ruggeri, Grignani, Rossovivo) e Francesco Jovino (U.D.O., Edge Of Forever), il tutto per dar vita ad un progetto nato per incarnare dapprima la più classica attitudine rock 'n' roll dei maestri Ac/Dc, ma portato in breve tempo a raggiungere uno stadio ben superiore, visto l'accento tipicamente personale che le tracce di 'Italian Bastards' dimostrano innegabilmente di possedere. E mentre nel nostro paese i The Rocker faticano ovviamente a trovare il loro spazio, all'estero il buon Edo guadagna riconoscimenti su riconoscimenti, dimostrando per l'ennesima volta che, purtroppo, non si è mai profeti in patria. La domanda che vi pongo allora è la seguente: da che parte volete stare voi? Da quella dei pecoroni tricolori, campioni a snobbare gli artisti di casa nostra a favore di nomi spesso discutibili di estera provenienza, o da quella di un combo nostrano dai grandi numeri, in possesso di tutte le carte in regola per sopperire a dovere alla carenza di rock 'n' roll cui siamo puntualmente sottoposti? Io mi inserisco assolutamente nella seconda, e lo dico con l'orgoglio di chi, con la grinta di 'Italian Bastards' nelle orecchie, sa di aver scelto oculatamente ancora una volta il rock di indiscutibile qualità.
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