STONED MACHINE: HUMAN REGRESSION
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10/07/2011Gli Stoned Machine suonano, ehm, stoner. Originali? No, per nulla. Derivativi? Completamente. Band di riferimento? I Kyuss, naturalmente. E potremmo già chiuderla qua avendo detto più o meno tutto aggiundendo, per chiudere, il solito elenco di aggettivi e pseudo didascalie di foto di cui si abusa per proposte del genere: desertico, torrido, roccioso, polvere rossa di qualche canyon infuocato del Texas, eritema solare procuratosi attraversando lande aride ed accecanti, pus del bubbone sul naso essiccato come i pomodori calabresi lasciati al sole per giorni e via dicendo. Però il quartetto di Ravenna non si limita ad eseguire: suona per davvero. 'Human Regression' è un lavoro passionale che presenta brani nuovi ed altri meno risalenti a demo di qualche anno fa. Si suda parecchio, insomma, e non certo per il genere. Almeno non solo, perchè nei brani rivive con animo spiccato lo spirito rock per antonomasia, il rock'n'roll sotto una veste differente, più saturo e ritmicamente più morboso, ma dal cuore pulsante, vivo, che non ne vuol sapere di cedere il passo al tempo. Kyuss, si diceva, ma anche Black Sabbath la cui pesante ombra aleggia lungo l'intero disco, ed in alcuni casi anche intezionalmente come nell'omaggio a "War Pigs" posto in chiusura di "Bed Of Sin". Magari una timbrica più cruda e ruvida avrebbe dato più resa ai brani dato che la voce di Luca risulta troppo "pulita", ma è l'unico appunto che muoviamo ad una band capace di comporre un disco di qualità pur non assomigliando a sè stessa.
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