DARK NEW DAY: TWELVE YEARS OF SILENCE
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25/11/2005Dopo gli Alter Bridge un altro super gruppo scuote la scena nu rock americana: i Dark New Day sono il nome più chiacchierato dalla critica d'oltreoceano in questa fine di 2005. Ma se gli Alter Bridge erano in fondo la semplice somma degli ex-Creed con l'ex cantante dei Mayfield Four, i Dark New Day sono la fusione di buona parte delle componenti della scena alternative U.S.A. degli ultimi anni. Infatti alla voce troviamo Brett Hesla ex-cantante dei geniali Vigos Merlot e bassista dei Creed per il tour di "Wheatered"; alle chitarre Troy McLawhorn (ex Doubledrive) e Clint Lowery (ex mente dei Sevendust); al basso il fratello Corey Lowery (ex Stuck Mojo e Stereomud) e alla batteria Will Hunt (ex Tommy Lee Band ed ex Skrape). Il risultato di questa unione è un disco stupendo come "Twelve Years Of Silence", il cui titolo richiama la nascita stessa della band: i componenti, amici di vecchia data, hanno provato e composto per dodici anni, nei ritagli di tempo concessi dalle bands d'appartenenza, in una sala prove sperduta in campagna con l'impegno un giorno di unirsi in una band vera e propria. Nel 2004 quell'idea è diventata realtà: l'abbandono dei Sevendust da parte di un Clint Lowery voglioso di nuovi stimoli ha dato il via alla nascita dei Dark New Day ed alla preparazione del loro debut. "Twelve Years Of Silence" è un disco che come "One Day Remains" degli Alter Bridge devasta per la sua spontaneità e coinvolge per la sua ricchezza sonora; come negli Alter Bridge cinque invidualità spiccate pur emergendo ognuna nella sua peculiarità, riescono a fondersi in un tutt'uno musicale da sogno. La musica dei Dark New Day unisce in un magma sonoro caldo ed avvolgente le sonorità di The Cult, Creed, Sevendust, Alice In Chains, Tool e Virgos Merlot, riuscendo a risultare allo stesso tempo personale ed unica. La stupenda voce di Brett Hesla melliflua ma maschia, calda e grintosa fa da guida (codiuvata dai cori degli altri membri del gruppo) lungo il complesso tessuto sonoro delle chitarre di Lowery e McLawhorn, mentre il basso di Corey Lowery accompagna la spettacolare batteria di Will Hunt che in una selva di finezze e controtempi costituisce un disco a se. Ma il vero punto di forza di questo disco è la sua track list: undici brani, undici storie musicate una più bella dell'altra, senza scadimenti di tono o passaggi a vuoto; le splendide e fatate melodie di "Brother", "Free" e "That's Enough", trovano contr'altare in prove di forza come "Taking Me Alive" e "Bare Bones", ma non si può dimenticare il climax melodico da brividi di "Evergreen" e la chiusura acustica di "Follow The Sun Down" un brano che nella sua solarità contemplativa fa sognare. Con un artwork stupendo, un esecuzione strumentale raffinatissima ed una produzione sconquassante, "Twelve Years Of Silence" è il disco rivelazione che la scena nu rock attendeva, dopo gli Alter Bridge un altra luminosa stella del rock alternativo è fra noi...
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