IVORY MOON: ON THE EDGE OF TIME

Innanzitutto mi devo scusare con gli Ivory Moon per l'ignobile ritardo con il quale mi accingo a recensire il loro "On The Edge Of Time". Chiedo perdono, ma una serie di impegni mi hanno impedito di ascoltare con attenzione il loro lavoro fino a poco tempo fa... ma eccomi qua. Gli Ivory Moon si propongono come la "classica" power band all'italiana, con l'aggiunta di una voce femminile lirica, la brava Cecilia Serra. Purtroppo la band non esce di un solo millimetro dagli stereotipi del genere, dando così forma a un disco piuttosto anonimo e noioso. Ma andiamo ad analizzare i motivi di questa affermazione: innanzitutto bisogna dire che le melodie sono quanto di più prevedibile e scontato si possa immaginare; emblematici a questo proposito brani come "Back To Life", "Lord Of Mountain" o "Hell". Inoltre il cantante mostra dei limiti tecnici piuttosto evidenti, oltre ad una carenza espressiva che pesa in maniera gravosa su tutti i brani. A mancare qui sono proprio le idee, non c'è un solo tentativo di andare oltre gli schemi, di proporre qualcosa di davvero interessante. Tutti i brani si incanalano sui binari del "già sentito" (tranne uno, come vedrete più avanti), senza essere in grado di regalare una sola emozione a chi ascolta. Ma dopo questa pioggia di critiche, mi rendo conto che qualcosa di buono nel disco c'è: innanzitutto gli arrangiamenti di pianoforte e tastiere, davvero ottimi, così come l'esecuzione degli stessi da parte di Filippo Natoli. Tecnicamente molto validi anche i due chitarristi Fabrizio Zucchini e Davide Calisse. Il pezzo migliore dell'intero lavoro è senza dubbio "Milites Templi": introduzione marziale, incalzante, che sfocia in un brano power/heavy di ottima qualità, che lascia intravedere uno spiraglio di luce per gli Ivory Moon: questa è la direzione da seguire.