STARBREAKER: LOVE'S DYING WISH
data
03/09/2008Non posso che ricordare in maniera più che positiva le impressioni destatemi dal debut album del progetto Starbreaker, monicker posto a suggello di un supergruppo composto da grandi nomi delle sonorità hard 'n' heavy, una vera e propria line-up di all stars formata da personaggi del calibro di Tony Harnell, Magnus Karlsson e John Macaluso. Trascorsi ben tre anni dal rilascio del suddetto cd e dopo aver dato il benvenuto al nuovo bass-player Jonni Lightfoot (in sostituzione del defezionario Fabrizio Grossi), gli Starbraker si sono finalmente decisi a presentare ufficialmente il loro secondo lavoro in studio, un'uscita che riprende (musicalmente parlando) il discorso esattamente da dove era stato interrotto, evolvendolo in modo coraggioso al fine di non restituire un album clone del precedente ed adoperarsi in un rinfrescamento generale della proposta. Certo il sound contraddistinto da ritmiche granitiche e cadenzate intravisto agli inizi non è certamente scomparso all'interno dei meandri del qui discusso 'Love's Dying Wish', anzi la scelta stilistica optata dal quartetto estero è stata quella di appesantire ulteriormente il mood generale dei brani, decisione che credo dividerà l'opinione dei fans acquisiti attraverso l'omonimo debut. Se infatti i nuovi brani dimostrano di essere in possesso di linee melodiche inusuali ed in alcuni frangenti affascinanti, è nel sound generale che nutro personalmente qualche piccola perplessità, dettata probabilmente da una piccola perdita di incisività del prodotto finale in sé. In ogni caso anche in questo nuovo capitolo della propria carriera gli Starbreaker hanno dimostrato di possedere dei mezzi degni di attenzione, i quali non raggiungeranno forse gli alti picchi intravisti nella release precedente, ma sono comunque in grado di offrire tutt'ora una serie di composizioni di apprezzabile qualità. Promossi insomma, anche se al netto delle lodi.
Commenti