SONS OF APOLLO: Psychotic Symphony
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24/12/2017Sarò onesto: non mi aspettavo tanto dai Sons Of Apollo. Avevo perso un po’ di fiducia verso Mike Portnoy, e l’unico lavoro che ascoltavo regolarmente al di fuori dei DT era 'Nightmare' degli Avenged Sevenfold. Quando questi supergruppi vengono alla luce, i lavori da loro incisi sono di gran lunga inferiori al potenziale di ogni artista preso a parte. Spesso sono inascoltabili. Alcuni addirittura una frana totale. Dopo il buco nell’acqua che Mike Portnoy aveva fatto con i Winery Dogs, e l’ignobile opera con gli Adrenaline Mob, ero ormai certo che non ci fosse più speranza, ma poi è arrivato inaspettato quest’album. Una gran sorpresa. Non c’è bisogno che mi dilunghi a menzionare la line-up, ma sappiate che, in pratica, sono in assoluto il meglio della musica Rock, Metal e Progressive. Cari Dream Theater, dovreste proprio imparate da loro! Vi hanno appena umiliato! Dopo quella cloaca chiamata 'The Astonishing', mi trovo qua ad ascoltare quello che sarebbe dovuto essere il loro nuovo album se non avessero perso le palle per strada. Cosi si suona un album progressive! Riff pesanti come un macigno che ricordano tra l’altro i migliori Planet X (grande Bumblefoot), basso potente e preciso, un tappeto di tastiere intricate che in "God Of The Sun" echeggiano con "Home" e "Lines In The Sand", richiamando alla memoria i Dream Theater migliori. Personalmente, mi sono innamorato di "Labirinth", soprattutto per la grande interpretazione di Jeff Scott Soto. Altro che James LaBrie! Ma è tutto l'insieme che rende 'Psychotic Symphony' un grande disco. Ed era ora, signor Portnoy!
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