APOTHEUS : Ergo Atlas
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04/03/2024Terzo sigillo discografico per i portoghesi Apotheus, band il cui pathos ed emotività arrivano dritte al cuore dell’ascoltatore. Sofisticati e poi malinconicamente passionali, gli artisti si presentato con progressive metal dalle sfumature gothic, ricordando i maestri Opeth, soprattutto della fase Damnation. Melodia, strutture articolate ma naturalmente fruibili, tutto all’insegna della genuinità e dell’empatia, così da avere tecnica al servizio di un’innegabile espressività in un lavoro da sviscerare in ogni aspetto. Disco di assoluta pregevolezza, in cui le armonie carezzevoli lasciano spazio poi ad accelerazioni modern metal, lapilli che non spostano però la tendenza del disco ad un approccio morbido ed attento alla delicatezza del genere. Ergo Atlas scivola via lasciando però qualcosa di sé, brividi che corrono lungo le anime sia dei palati più raffinati e sia di chi invece bada più all’impatto emotivo di un full-length. L’espressività vocale e la malinconia che ricorda Katatonia ed Anatema sono la ciliegina di brani davvero ben congeniati e strutturati. Ergo Atlas è contemplazione di un dolore, gioco di chiaroscuri in cui sagome di lontani dolori riaffiorano, diventando monito per futuri scogli da superare, accezione di speranza di fronte ad un’innegabile tristezza vissuta.
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