SMOULDER: Dream Quest Ends
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03/03/2020Il termine "smoulder" in lingua inglese sta a significare il modo in cui il fuoco brucia producendo fumo senza fiamme, ma nel caso di specie questo gruppo non è certo tutto fumo, anzi. Gli Smoulder sono una realtà canadese alquanto di giovane fondazione e con all'attivo un demo tape e un LP rispettivamente del 2018 e del 2019 che tornano a far parlare di sé in questo 2020 con l'uscita del loro nuovo EP intitolato 'Dream Quest Ends'. L'EP in questione è composto da sei tracce di cui le prime due sono inedite, la terza è una cover dei Manilla Road e le ultime tre sono estrapolate dal demo tape di debutto e autoprodotto 'The Sword Womanì pubblicato nel 2018. Il piglio epico che strizza l'occhio alle tematiche fantasy appare evidente già dall'immagine di copertina che nello stile ricorda vagamente gli artwork cari ai Cirith Ungol. La conferma di quanto abbiamo appena detto ci viene data immediatamente con la prima traccia del platter, nonchè titletrack, che ha un andamento marziale, fiero, come una solenne marcia dalle tinte epiche che ricordano le sonorità dei nostrani Doomsword. La timbrica vocale di Sarah Ann risulta da subito convincente per il genere proposto nel quale la vocalist pare destreggiarsi con una certa disinvoltura. "Warrior Witch of Hell" è un brano in perfetto stile doom che risente molto degli influssi degli svedesi Candlemass e che si basa su un efficace riff maestoso sul quale insistono dei melodici fraseggi solistici. Come abbiamo già precedentemente detto, la terza traccia è una cover che vuole essere un omaggio ai Manilla Road, da quasi due anni orfani del loro compianto leader Mark Shelton. Il brano, tratto dall'album 'Metal' del 1982 è reso magistralmente soprattutto sotto il profilo "emotivo" e dimostra, qualora ve ne fosse bisogno, l'importanza della band di Wichita quale fonte di ispirazione dei nostri. I tre brani accorpati a questa nuova release ed estrapolati dal demo tape di debutto, si contraddistinguono dai primi due inediti per un lirismo più spiccatamente epico e delle linee vocali più "classiche", meno dure e spigolose che rendono il quintetto più facilmente accomunabile ad altre band analoghe; si pensi agli Avatharium, tanto per citarne una. Sicuramente questo cambio, soprattutto dello stile vocale più che delle melodie, tra il demo datato 2018 e questo nuovo EP del 2020 ha fatto guadagnare interesse e punti in più alla band che in questo modo cerca di crearsi, con successo, un proprio stile più distinguibile all'interno del panorama epic-doom. Ora aspettiamo solo il prossimo LP.
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