the gates of slumber: conqueror
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08/08/2008Figli di sonorità tipicamente anacronistiche e volutamente 80's, i doomster americani The Gates Of Slumber (d'ora in avanti semplicemente TGOS) arrivano al terzo album completo in studio, dopo una montagna di demo, EP, split e compilation. Sicuramente la gavetta non è una cosa che manca ai nostri tre amici di Indianapolis (IN - USA), e difatti si sente che si tratta di un gruppo che pur rimanendo ancorato nell'underground più underground, sa bene il fatto suo, sia in termini di sonorità e stile (che richiama il primo doom metal, quello di Saint Vitus e Trouble per capirci) sia come tecnica esecutiva personale. Se avete riconosciuto i due gruppi poc'anzi citati, avrete certamente capito che qui si viaggia su sonorità lente, sound di chitarra poco distorto e basso e un feeling "fine anni '70" permeante nell'aria, tuttavia con un certo stile. Se di emulazione dei maestri si parla, c'è anche una certa dose di personalità, quasi timida e minuscola, e se è vero che il cantante Karl Simon per tutto il disco omaggia a "Wino" Weinrich, vi sono particolari punti dove si esce piacevolmente dal seminato, come ad esempio in "Children Of Satan" con la sua ritmica quasi-thrash o nel monolitico quartetto finale "Dark Valley Suite" che con le sue parti lunghe ed articolate esamina un po' tutto il doom metal degli esordi con perizia, senza tralasciare il feeling barbarico/guerresco che pervade con marzialità tutto il disco. Con una copertina che ricorda le prime dei Manowar (o i Masters che dir si voglia), 'Conqueror' sicuramente non raggiungerà picchi di vendita decenti, vuoi per la difficoltà ad assimilare un genere stantio come questo, vuoi per la scarsità di mezzi economici offerti dalla label svedese, ma se la qualità non è acqua, questo è un album che farà ubriacare largamente i doomster della prima ora!
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