SHILF: OUT FOR FOOD
data
07/10/2004Realtà svizzera questi Shilf, sestetto dedito ad un pop/rock carico d'elettricità ed al tempo stesso acustico, intenso e sempre downtempo, malinconico ma non deprimente, con tanto di voce femminile delicata, sospirata, passionale, incarnata dalla androgina, emaciata e misteriosa Nadia Leonti. Terzo album e forte di un contratto con la sempre più attiva e coraggiosa etichetta berlinese Ulftone, "Out For Food" è un ottimo esempio di come si possa suonare la musica che si vuole e che viene da dentro, senza seguire alla lettera la forma canzone imposta dal mercato, plastificata, scontata, ipertrofica. Il pop/rock degli Shilf è d'autore, suonato con maestria da musicisti esperti, maturi, che badano al sentimento senza mai disdegnare l'arrangiamento di classe. E' musica per l'anima che gratifica e non ricatta, che non chiede nulla in cambio se non condividere il momento, tre-quattro fuggevoli, languidi, carezzevoli minuti che si perpetuano dodici volte in distinti attimi che evocano sensazioni e visioni invernali a ridosso della memoria e del tempo. Alcuni li hanno paragonati ai maggiori accreditati Wilco per le riminiscenze folk che affiorano di tanto in tanto. Ciò in buona parte a ragione visto che nella strumentazione utilizzata emergono banjo e lapsteel, strumenti che donano un velato senso armonico tipico del folk statunitense e che per certi versi ricorda lontanamente la band americana. Il classico disco aperto a tutti, a quelli già disponobili e sensibili verso sonorità sottotono, appena accennate, cariche di umori notturni ed intrise di malinconia, ed a quelli che cercano un attimo di riflessione dopo un abbondante trambusto metallico, sorseggiando magari un liquore d'annata nell'intimità più assoluta, e non la solita birra "truevilinside".
Commenti