HARRIS, LAUREN: CALM BEFORE THE STORM
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17/07/2008Figlia d'arte di gran razza, la ventiquattrenne Lauren Harris tenta il colpo tramite Download Records e pubblica il suo primo disco, ovvia e naturale fonte di mille discussioni e controversie. Quando infatti sei la figlia del bassista degli Iron Maiden, e papà titporta in giro per mezzo mondo ad aprire i suoi concerti, è più che ovvio che la gente mormori, soprattutto considerato che non ti occupi nemmeno dello stesso settore musicale. Ed a ben poco valgono, a questo punto, le leggende che vogliono che sia stata scoperta da Russ Ballard in un pub di Londra e che non abbia ricevuto aiuti da papà Steve: la prova di cotanto talento va espressa via disco, oltrechè via palco; per quanto riguarda le dimostrazioni live, Lauren ha già dato prova di avere un'ottima voce, una valida band, un'estetica mozzafiato e poco altro. Il disco conferma invece un orrido sospetto che già era nato vedendola on stage: la giovane signorina Harris porta avanti la bandiera di uno scialbo Pop Rock da Mtv, a metà strada tra Avril Lavigne e Natalie Imbruglia, una sorta di imitazione di Hard Rock da far impallidire gli amanti del settore. L'apertura del disco è praticamente il pezzo più pesante dei dodici presenti, mentre la chiusura è una cover di cui dubito che mr. Schenker possa andare orgoglioso. Va fatto un plauso alla produzione: suoni eccezionali, qualità di registrazione veramente ottima, ma questo non fa che alimentare il dubbio iniziale sugli aiuti ricevuti (non molti esordienti possono vantare un primo disco registrato così; d'altra parte è anche vero che le star del mondo Pop spesso iniziano e finiscono la loro carriera nel giro di un paio di album di cui l'unica vera qualità è la produzione, quindi è anche possibile che questa perplessità venga da uno stereotipo "culturale" da metallaro). I limite principale del disco è in fondo quello di essere lento, vagamente noioso: i pezzi sono orecchiabili ma da prendersi uno ogni tanto, ascoltati tutti insieme rischiano di risultare molto, molto noiosi. A questo punto, l'unica domanda da porsi è se piaccia o meno il genere: capito di quale si tratti, non ascoltate questo disco per poi lamentarvi di quanto non sia Metal; se può piacervi, è anonimo ma orecchiabile.
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