SABU, PAUL: STRANGE MESSIAH
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22/10/2007Tornato alla ribalta non di più di un anno fa grazie alla ristampa del suo imprescindibile 'Heartbreak' datato 1985, Paul Sabu timbra anche nel 2007 in corso il cartellino di presenza all'interno della scena hard-rock dei nostri giorni, stavolta tramite un lavoro nuovo di zecca uscito grazie al patrocinio della teutonica AOR Heaven. 'Strange Messiah' è un album nato dalla collaborazione tra il noto frontman statunitense e l'altrettanto conosciuto singer e producer germanico Michael Voss, già responsabile di molteplici collaborazioni dietro alla console come ad esempio nel caso dell'ultimo acclamato progetto Voices Of Rock o dei propri compagni di avventura Mad Max, i quali sembrano essere tornati particolarmente prolifici da circa due anni a questa parte. E proprio al lavoro di produzione dei Mad Max si ispira il sound intravisto nel qui presente cd, riprendendone molti dei tratti caratteristici soprattutto per quanto concerne il sound di chitarra e batteria posti a corredo dell'album. La nuova fatica di Paul Sabu ci offre dieci canzoni in cui la qualità del songwriting risulta non sempre eccelsa per tutta la durata dell'album, finendo per offrire vette qualitative altalenanti le quali tendono, purtroppo, a limare in maniera piuttosto evidente il risultato finale del cd stesso, convicente solo a tratti e destinato a risentire della presenza di pochi (ma presenti) fillers. A risollevare però in parte le sorti di questo 'Strange Messiah' intervengono con il proprio notevole apporto esecutivo alcuni brillanti ospiti del calibro di Ralf Heyne (Biss), Thorsten Koehne (Demon Drive), Angel G. Schleifer (Bonfire, Pretty Maids, Voices Of Rock), Matthias Rethmann (Lee Z), Gereon Homann (Eat The Gun) oltre che naturalmente il già citato Michael Voss, adoperatosi anche per quanto concerne alcune parti di chitarra. 'Strange Messiah', in conclusione, è un cd che mi sento di giudicare come riuscito solo in parte, e ciò ovviamente senza nulla togliere ad un nome in grado di scrivere alcune delle più belle pagine della storia del grande hard-rock melodico, oltre che un vero e proprio guru delle collaborazioni con alcuni dei più importanti personaggi della scena musicale di sempre. Positivo, certo, ma non nella propria totalità.
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