ROYAL HUNT: FEAR
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29/11/2005Nato 2 anni dopo Paradox, Fear è il primo album dei Royal Hunt con John West come vocalist. West, ex Artension, ha sostituito D.C. Cooper, voce con cui i Royal Hunt si sono affermati a livello mondiale con Moving Target e il citato Paradox. L'album, come al solito totalmente composto da Andersen, non si discosta dalla linea dei precedenti lavori, quasi ad indicare che il cambio di line up non ha influito in nessun modo nel modo di pensare e suonare dei Royal Hunt. Se da un lato questo è vero, bisogna anche ammettere che il lavoro è stato preparato per Cooper, ma la sua improvvisa uscita di scena ha vincolato la band, senza permettere al nuovo vocalist di apportare le proprie esperienze e idee. Il disco è, come ci si aspetterebbe da gruppo danese, molto ben strutturato ed arrangiato con chiari inserti melodici ed orchestrali, con West riesce comunque a muoversi con disinvoltura anche se non può sfruttare a pieno le sue doti vocali, già apprezzate nei suoi lavori precedenti. Le 7 tracce son tutte abbastanza lunghe, in media siamo sui 7 minuti l'una, e si alternano come al solito fra ballate ('Follow Me') e pezzi veloci e cattivi ('Lies' e 'Faces Of War'), pezzi più rock ('Cold City Lights') e altri più epici ('Sea Of Time'), dimostrandosi tutte abbastanza valide e in generale più dirette di quelle del lavoro precedente (Paradox era un album da ascoltare tutto in una volta, qui ci capiterà di mettere il CD nello stereo anche per ascoltare anche solo 1 o 2 pezzi). In definitiva ci troviamo di fronte ad un buon lavoro che però risente un po' del cambio di vocalist, non per le capacità dello stesso, ma per il fatto che non ha potuto portare il suo mattone alla causa e ha dovuto adattarsi a quello che era stato fatto per il suo predecessore. Nei lavori futuri i Royal Hunt sfrutteranno in pieno le capacità di West che, potendo partecipare dall'inizio alla stesura dei brani, permetterà alla band di esprimersi al meglio. Non fraintendetemi, Fear è un buon album e le tracce sono tutte valide solo che siamo uno o due livelli sotto le uscite precedenti. Sicuramente consigliato ai fans, per chi no lo è forse sarebbe meglio cominciare a conoscere il gruppo attraverso gli altri album prima di avvicinarsi a questo.
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