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ROYAL HUNT: Cast In Stone

data

13/03/2018
75


Genere: Symphonic Metal, Pomp Metal
Etichetta: Unsigned
Distro:
Anno: 2018

Ventisette anni di carriera, quattordici lavori in studio (con questo, a cui vanno aggiunti una serie di raccolte e pubblicazioni live) da parte della band danese-russa che ha sempre fatto perno sulla figura del keyboard player Andrè Andersen, raggiungendo la definitiva stabilità a livello di line-up da quando nel 2011 è rientrato nei ranghi DC Cooper, il vocalist che ha contribuito non poco a innalzare il valore tecnico del combo portandolo ai vertici della scena progressive symphonic metal a metà degli anni '90 con episodi di elevatissimo spessore quali 'Moving Target' e 'Paradox', episodi che non verranno più eguagliati nonostante la loro discografia non abbia mai evidenziato produzioni al di sotto della sufficienza. 'Cast In Stone' continua un po' su questa falsariga, tutto sommato un compito di ordinaria amministrazione realizzato con la consueta perizia e maestria da parte di Andrè che non fa abuso di acrobazie tecniche (sfoggiate soltanto nella strumentale e piacevole title-track), ma mette sul piatto una manciata di canzoni ricche di brio nonostante si presentino piuttosto articolate, con buone intuizioni soliste e un utilizzo dell'hammond che arricchisce di eleganza un brano come "The Last Soul Alive", sicuramente uno dei picchi qualitativi. Di buonissimo spessore l'operato del chitarrista Jacob che viaggia sulle stesse coordinate del suo mentore, essenziale, ma ricco di forza, capace di andare perfettamente a segno nello scardinante mid tempo di "Rest In Peace" (anche se un po' dispersiva nello sviluppo), e nell'opener "Fistful Of Misery", semplice e squisita nel refrain. "Save Me II", con gli inserti di chitarra acustica che si amalgamano con la struttura classicheggiante del sound, chiude alla grande un lavoro in cui anche la calda e avvolgente ugola di DC riesce a rendersi ancora una volta fondamentale nonostante l'età non più verde. 'Cast In Stone' non verrà ricordato come un disco particolarmente esaltante, anche a causa di un mixaggio che ha inficiato negativamente sulle parti di batteria, ma è un cd che riuscirà a tenere in alto il valore di questo brand.

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