RIBOZYME: Argute
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23/05/2019Settimo sigillo discografico per i norvegesi Ribozyme, progetto musicale attivo dal 1998 e inquadrabile nella definizione di progressive rock. Il loro è un sound fresco, con divagazioni post-punk, funky e alternative a vivacizzare ogni pezzo. Argute, così si intitola, è un lavoro che tocca sensibilità profonde, ma riuscendo anche nell’essere facilmente fruibile anche a chi non è avvezzo a certe sonorità. E’ chiaro come la qualità sia molto alta, ma non altrettanto palese è come non ci sia mai nulla di davvero “estremo” nel loro approccio. Il concetto mainstream balena nella mente, diventando indigesto a chi non ama divagazioni più melodiche o strutture vocali pop. Non dobbiamo pensare che questa sia una critica, però è cristallino come i più intransigenti o gli amanti di tonalità più aspre e dure potrebbero non apprezzare. Rientriamo comunque in quell’intervallo di tolleranza della comune definizione di progressive rock, nulla di banale o scontato, ma è ovvio come il progetto strizzi l’occhio anche ad un pubblico di ampio raggio. Il full-length scorre via piacevole, con stacchi funky e jazz a ingarbugliarne le forme ed armonie ad ingentilirne gli intenti. Disco che mostra a prescindere personalità, perché è chiaro come i Ribozyme lascino un marchio di fabbrica, veleggiando tra melodie e più cerebrali sussulti strumentali. Ci sarebbe piaciuto se i musicisti avessero osato un po’ di più, ma non notiamo alcuna artificiosa volontà di voler accontentare a tutti i costi il pubblico, così da non ridimensionare il valore dell’ album. Prodotto egregiamente, Argute ha tutte le carte in regole per lasciare il segno, mancando solo di un po’ di “sana follia” che lo faccia risplendere di luce propria nel panorama.
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